03 Giugno 2016, 12:28
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TRAPANI – Nuclei familiari distinti che si occupavano secondo la squadra mobile di Trapani di gestire i supermarket della droga nel trapanese. Oggi i poliziotti dell’antidroga della Mobile hanno notificato la misura cautelare del divieto di dimora per soggetti già noti per le loro attività criminose a proposito di traffico e spaccio. Considerato il periodo non recente al quale risale l’informativa della questura di Trapani, 2013, il gip ha evitato di disporre l’arresto degli indagati, obbligandoli alla dimora, movimenti molto limitati.
Indagati sono Gaspare, Michele e Maurizio Salafia, 39,38 e 35 anni, Margherita Peraino, 26 anni, Francesca Incarbona, 35, Giuseppe Acabo, 33, Pietrino e Giuseppe Cherchi, 32 e 26 anni. Intercettazioni e pedinamenti hanno permesso ai poliziotti di scoprire che “piazza” dello spaccio era il quartiere popolare di contrada Milo, alle porte di Trapani, zona appena prospiciente l’ingresso all’autostrada A29, il cosiddetto “Bronx”. Dalle indagini è risultato essere “un vero e proprio supermercato a cielo aperto” dove si poteva acquistare ogni tipo di droga, in particolare cocaina marijuana e hashish. Un giro di affari da 70 mila euro ogni sei mesi. Indagati peraltro già coinvolti in altre operazioni, alcuni già arrestati e condannati, tornati liberi avrebbero ripreso le loro attività e nel periodo in cui non erano liberi sarebbero stati anche in grado di trovare dei nuovi “pusher”, spesso amici fidati e familiari per distribuire la droga sul mercato.
Due gruppi distinti che però sapevano anche collaborare, se uno dei due clan restava a secco di stupefacente da spacciare, l’altro si preoccupava di cedere la droga che serviva per continuare a tenere vivo il mercato. Oppure concordavano l’acquisto dello stupefacente dallo stesso fornitore, servendosi anche di comuni corrieri per il trasporto in questo centro, centri di rifornimento Palermo e Catania. Il trasporto avveniva con modi disparati, una volta 33 grammi di cocaina affidati a un minore che da Palermo doveva portarli a Trapani utilizzando un bus, talvolta affidando la droga a donne, una è stata bloccata mentre era in partenza per Pantelleria e la droga era nascosta dentro uno impianto stereo portatile, ancora altre due donne, madre e figlia che sono state scoperte a portare la droga dentro le calze che indossavano.
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03 Giugno 2016, 12:28