26 Dicembre 2015, 19:08
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PALERMO– La Figc, Federazione italiana gioco calcio, è stata condannata per avere negato il tesseramento di un minore originario del Mali e arrivato in Italia senza genitori. Secondo il giudice Michele Ruvolo del tribunale civile di Palermo il comportamento della Federazione sarebbe “discriminatorio”. Il ragazzo vive a Palermo con una coppia di affidatari e la tutela dell’assessore alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla. Il regolamento della Fifa stabilisce alcune limitazioni nei confronti di migranti minori non accompagnati per evitare eventuali operazioni speculative. E per questo una società di calcio non ha potuto tesserare A.T., decisione impugnata dall’assessore Ciulla con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Cascina. Il giudice ha accolto il ricorso sostenendo che almeno in questo caso non esistono rischi di “comportamenti speculativi” e anzi l’esclusione del ragazzo dalle competizioni ufficiali determina per lui un danno materiale. Fonti della Figc fanno notare solo che la federazione si uniforma alle norme della Fifa, che sono rigidissime per evitare il fenomeno della ‘tratta’ dei bambini calciatori. (ANSA)
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26 Dicembre 2015, 19:08