07 Giugno 2021, 12:45
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La legge di stabilità regionale incontra un nuovo ostacolo dopo il tortuoso percorso d’aula: i rilievi della Ragioneria generale dello Stato. Diversi appunti vengono evidenziati nel documento di trenta pagine inviate alla presidenza del Consiglio dal ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta. Non siamo ancora alle impugnative ma i rischi di copertura evidenziati non fanno ben sperare. I dubbi sollevati riguardano 21 articoli delle legge approvata ad aprile. Una delle preoccupazioni più fondate riguarda il destino dei fondi, circa 65 milioni di euro, previsti per il 2021 per foraggiare diversi settori, che subirebbero un taglio immediato. La previsione di spesa tiene conto di risorse che si possono liberare soltanto dal confronto con lo Stato, una ulteriore disponibilità di risorse che il documento redatto da Mazzotta sembrerebbe escludere. Tradotto: salterebbero ad esempio tre milioni per i trasporti, mezzo milione per lo sport, tre per le scuole. E ancora si perderebbe un milione destinato al reddito minimo di inserimento e due per gli stipendi dei lavoratori delle ex province. Somme che riguardano anche altri capitoli di spesa e servizi annessi. Uno scenario da scongiurare con l’opposizione pronta a dare battaglia e soprattutto decisa a non fare sconti in termini di chiarimenti.
Duro il commento del capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo. “Un ulteriore pasticcio del governo Musumeci che mette a rischio finanziamenti per settori vitali dalla scuola allo sport, dal sostegno ai disabili allo sport passando per i comuni e liberi consorzi comunali”, attacca. “Tagli di risorse che se non fossero scongiurati metterebbero a rischio servizi essenziali e il pagamento di stipendi”, argomenta Lupo. “Chiederemo un approfondimento urgente in Commissione Bilancio all’Ars. Chiederemo che il governo venga a spiegare la situazione. Il governo intervenga e trovi delle soluzioni convincenti”, dice il capogruppo dem.
Una sonora la bocciatura del governo regionale arriva anche dalla Cgil. “Sui conti della regione il tempo degli artifici contabili, che tanto assomigliano al gioco delle tre carte, deve essere definitivamente chiuso. C’è una crisi finanziaria e bisogna subito discutere col governo nazionale su come affrontarla, ponendo dei paletti, a partire dall’attuazione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano, che consentano di mettere il bilancio in equilibro”, dice Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia. “Le osservazioni del ragioniere generale dello Stato sulla Finanziaria regionale- aggiunge Mannino- sono allarmanti perché ci mostrano in bilico i finanziamenti per le misure socio- assistenziali, per il trasporto pubblico, per i comuni già in difficoltà. E questo perché la Regione conta su introiti a quanto pare per nulla scontati”. E aggiunge. “Alla fine si tratta del vecchio gioco delle entrate fittizie ed è paradossale che questo venga esperito ora che ancora si è in attesa della parifica per il 2019”
L’assessore Armao nel frattempo corre ai ripari e annuncia un incontro con la viceministra all’Economia Laura Castelli. Questione finanziaria a parte, a tenere banco nelle ultime ore c’è anche il futuro del percorso di stabilizzazione di oltre 4000 Asu messo a rischio dai rilievi della Ragioneria dello Stato (relativamente alla competenza della Regione a legiferare sul tema e alle coperture finanziarie dell’operazione). Un’incognita di non poco conto.
L’assessore all’economia Gaetano Armao getta acqua sul fuoco ridimensionando il caso. “Si tratta di una posizione della Ragioneria, avevamo già avviato una interlocuzione con il Ministero in particolare con il sottosegretario Sartore: ci sono margini di discussione e ragionamento”, spiega. “C’è un clima molto sereno che ci consentirà di risolvere la situazione: quindi le preoccupazioni o sono infondate o sono interessate”, replica. “La Corte dei conti ha già evidenziato che con le risorse che prendiamo dal gettito fiscale riconosciuto alla Sicilia, quindi dalle compartecipazioni erariali che ci sono, non riusciamo a coprire i costi per i servizi e le funzioni che sono statutariamente attribuiti. Noi abbiamo delle funzioni, come è noto, che ci sono state affidate dallo Statuto e che svolgiamo perché lo Stato ce le ha trasferite”, argomenta l’assessore. E aggiunge. “Abbiamo un tavolo aperto con il Ministero, e di questo ringrazio sia il Ministro Franco sia il sottosegretario Sartore, perché stiamo discutendo anche di questi temi: cioè se la Regione riesce con le proprie risorse a svolgere le funzioni che deve svolgere al netto della spesa sanitaria”.
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07 Giugno 2021, 12:45