19 Ottobre 2012, 18:48
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PALERMO- Si faceva chiamare “Tigrotto”. Un nomignolo che affianca il suo nome su Facebook, il social network attraverso il quale aveva conosciuto Lucia, la 18enne finita all’ospedale Cervello per essere rimasta ferita durante l’agguato in cui è stata uccisa la sorella Carmela. Samuele Caruso, 23 anni, incensurato palermitano e nullafacente, descrive un’immagine di sè – tramite le foto pubblicate – totalmente diversa da quella che i fatti dimostrano: il giovane ha infatti oggi impugnato un coltello e, senza alcuna pietà e animato da rabbia e gelosia, ha ucciso la ragazza che, facendo da scudo alla sorella maggiore, ha trovato la morte.
Una discussione sfociata nel sangue, che ha ben poco a che vedere con la tenerezza di una foto in cui il 23enne dà il latte a un micio appena nato. “L’unica cosa che non puoi cambiare è la perdita di qualcuno che ami”, scriveva l’omicida che abita in via Oreto con i genitori. E forse, si riferiva proprio a Lucia, che qualche mese fa aveva deciso di troncare la loro storia d’amore. Scelta che il ragazzo non aveva mai accettato. Lui, tifoso della Juventus, è stato immediatamente indicato da Lucia, che prima di essere trasportata in ospedale ha fatto il suo nome. Caruso dopo avere accoltellato le due sorelle è fuggito a piedi fino a piazza Giotto, dove sarebbe salito a bordo di un mezzo con cui avrebbe raggiunto la cittadina di Bagheria. Voleva partire, ma la sua fuga si è conclusa in questura.
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19 Ottobre 2012, 18:48