La gara, la riunione, la data “presunta”

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01 Giugno 2011, 19:52

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Non è uno scherzo. L’azienda Garibaldi, capofila della gara centralizzata ritenuta “viziata” dall’Autorità di Vigilanza, ha pubblicato sul portale ufficiale una precisazione secondo la quale la riunione per l’ammissione delle offerte non si sarebbe tenuta il 17 marzo: secondo l’azienda la data indicata nel documento sarebbe “convenzionale”. Per l’azienda, in altre parole, l’atto pubblico conterrebbe una data “presuntiva in relazione al termine necessario alla Commissione per portare a termine le operazioni di competenza”. L’atto, cioè, ammette l’ospedale Garibaldi, potrebbe contenere quanto meno un errore materiale.

In pratica è stato depositato un atto pubblico di 108 pagine che sarebbe un verbale di “seduta di ammissione” al cui interno – come svelato da Livesicilia – sono contenute le offerte tecniche delle imprese, ma soprattutto i giudizi di conformità. Tutto questo è datato 17 marzo. Il successivo verbale del 21 marzo, quando si aprono le buste di alcune imprese, dichiara però che il giudizio di conformità viene espresso in quella sede, non quattro giorni prima.

E allora come faceva la commissione a verbalizzare tutto in un documento datato 17 marzo? Semplice, risponde l’azienda Garibaldi: la data indicata nel documento è “convenzionale”. “Convenzionale” e “presuntiva”. “La gara – si legge sul sito dell’ospedale Garibaldi – veniva identificata con la data del 17.03.2011, data quest’ultima originariamente prevista per le operazioni da svolgersi in pubblico dopo l’esaurimento della fase riservata di valutazione tecnica delle offerte”.

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“Alla stregua delle superiori considerazioni – ha concluso l’azienda Garibaldi – va tenuto presente che allo stato non si è proceduto ad alcuna aggiudicazione definitiva anche perché sono in corso di predisposizione i chiarimenti che questa Azienda, su indicazione del Comitato di Bacino, dovrà fornire in ordine ai profili critici individuati con la deliberazione 24 aprile 2011 all’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici”.

Ogni considerazione pertanto deve restare sospesa. La gara non è ancora aggiudicata definitivamente ed il manager Angelo Pellicanò (nella foto), tecnico di altissimo profilo, ha sottolineato come siano possibili concreti risparmi economici grazie alle procedure adottate.

Intanto la gara finisce alla Camera. È stata appena depositata un’interrogazione a risposta in Commissione indirizzata al ministero della Salute, al ministero dell’Economia e delle Finanze e al ministero dell’Interno. I deputati del Pdl ripercorrono tutti gli eventi dalla pubblicazione prima su “S”, poi su Livesicilia e Repubblica, delle inchieste giornalistiche sulla gara centralizzata da 60 milioni di euro. Concludendo, i parlamentari ipotizzano un possibile “danno erariale” e chiedono “quali iniziative possa intraprendere il governo al fine di assicurare la coerenza dell’operato degli enti coinvolti e, della Regione siciliana in relazione agli obiettivi di razionalizzazione fissati nel piano di rientro dai disavanzi sanitari, anche promuovendo modifiche normative per garantire la terzietà delle figure preposte alla predisposizione del bando rispetto alle ditte concorrenti ed evitare, le conseguenze relative all’esponenziale costo di aggiudicazione che ha visto assegnare i singoli lotti non alle ditte offerenti il prezzo più basso a parità di prodotto, ma quello più alto, con possibile danno erariale”.

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01 Giugno 2011, 19:52

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