La guerra, i chip, il superbollo: "Mercato auto in crisi"

La guerra, i chip, il superbollo: “Mercato auto in crisi”

Anche dalle nostre parti, ritardi nelle consegne ed uno scenario non proprio roseo.
FOCUS SULLA CRISI
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CATANIA. “Qualora il conflitto in Ucraina si dovesse prolungare, la situazione si farà ancora più dura, per cui nei 6/7 mesi che ci aspettano non vedo aprirsi scenari futuri promettenti”. Queste le parole di Francesco La Mazza, pilota e Ceo del brand Autodream di Catania. 
Il mercato auto in Europa è in crisi da diversi anni ma gli ultimi dati relativi alle vendite non sono rincuoranti, anzi, non mostrano alcun segno di ripresa rispetto all’anno precedente. Il 2021, infatti, era stato archiviato già come anno negativo, avendo registrato un crollo del 20-22% rispetto alle immatricolazioni del 2020. L’ulteriore calo del 15% di quest’anno, dunque, accresce l’allarmante presagio percepito nel settore vendite.

“La crisi avvertita è una crisi generica, che nel settore automobilistico viene ulteriormente gravata dal super bollo, imposta indiretta ormai attiva da oltre 10 anni, dalla già citata guerra che insieme alla crisi dei chip e dei semi-conduttori rappresentano le principali cause dei ritardi di produzione e della difficoltà di reperimento delle materie prime”.
E fra i principali mercati europei più in difficoltà, c’è proprio quello italiano, che vanta un triste primato registrato nei mesi fra gennaio e lo scorso maggio 2022. Ormai da tempo la problematiche legate ai chip e ai semiconduttori nel settore auto, sommate alla transizione energetica e, di recente, all’instabilità di mercato dovuta alla guerra fra Russia e Ucraina, hanno nettamente inciso sui i dati ACEA (acronimo di European Automobile Manufacturers’ Association) recentemente pubblicati, in cui l’Italia fa da fanalino di coda.
Il mondo del lusso è sicuramente quello maggiormente intaccato, anche se prestigiose case automobilistiche come Mercedes, BMW etc. hanno rallentato la produzione basandosi sulla richiesta effettiva, saturando il mercato su una vendita “per committenza”, a discapito delle concessionarie che per per la consegna di una vettura hanno registrato anche 14 mesi di attesa.
“La risposta da parte di una realtà consolidata come la nostra, in cui passione e competenza si fondono da oltre 33 anni, il colpo è stato attutito già a partire dal 2014 cercando di minimizzare le perdite con delle scelte lungimiranti che hanno indirizzato l’azienda verso rotte innovative rispetto alle strategie che potevano essere intraprese una volta”.
Quando il target di riferimento non è quello del segmento di lusso ma quello medio, la situazione si mostra invariata rispetto al panorama finora descritto: “Ci sono dei ritardi abbastanza lunghi per quanto riguarda le consegne, autovetture purtroppo in pronta consegna non ce ne sono, quindi lavoriamo molto su tutto ciò che è in previsione di arrivo”, commenta Cristiano Cosentino, Sales Consultant della concessionaria ufficiale Peugeot e DS a Catania, dei f.lli Villa.

“Noi stiamo tamponando dicendo la verità al cliente, inclusi i tempi previsti per la consegna però bisogna dire che rispetto agli ultimi mesi vi è stato un piccolo miglioramento, infatti, abbiamo constatato che le tempistiche si sono accorciate. Si parla di una trentina/quarantina di giorni ma qualcosa sembra si stia muovendo”.
Una dichiarazione finale che sembra prospettare un segnale di apertura nei confronti di un mercato in affaticamento già da diversi anni, che le concessionarie hanno provato a compensare migliorando il servizio di customer care e la user experience all’interno dei punti vendita sia online che in store.


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