La Lega ‘sicula’ riparte da Candiani | “Caputo un errore, ok alla manovra”

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24 Aprile 2018, 12:37

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PALERMO – Addio a Noi con Salvini, in Sicilia ora torna la Lega. Cambia volto il Carroccio ‘made in Sicily’ e lo fa con un commissario nativo di Varese, Stefano Candiani, che vola nell’Isola a spiegare la metamorfosi: “Noi con Salvini è stata una esperienza prodromica importante ma adesso stiamo crescendo e ci strutturiamo come un normale partito con un normale tesseramento sul territorio e con normali elezioni per i vertici locali”. Accantonata l’esperienza che ha visto Angelo Attaguile e Alessandro Pagano dettare legge tra i leghisti di Sicilia: “Hanno fatto un grande lavoro per ‘Noi con Salvini’ – sottolinea Candiani – ma adesso si parla di Lega”.

Alessandro Pagano

Parole espresse accanto a Tony Rizzotto, primo deputato del Carroccio all’Ars e da sempre in rotta con Pagano. La nuova linea dettata da Candiani prevede “il rispetto” delle regole dello Statuto dei ‘lumbard’ anche in Sicilia: “Chi ha un incarichi politici e istituzionali non può avere ruoli di partito”, scandisce l’uomo inviato in Sicilia da Salvini per mettere pace tra i leghisti siciliani: “Attaguile e Pagano? Li ho sentiti e sono d’accordo, anzi ‘devono’ esserlo”. Un percorso di cambiamento che passa però anche dal riconoscimento di qualche “errore di gioventù” fatto in occasione delle ultime elezioni Politiche, dove a Palermo andò in lista Mario Caputo, fratelo dell’ex deputato regionale Salvino: entrambi sono sotto indagine da parte della Procura di Termini Imerese che ha acceso i suoi riflettori su una ipotesi di voto di scambio accusando i due anche di avere ingannato gli elettori, i quali sarebbero stati portati a credere che il Caputo in lista fosse Salvino e non Mario. “Ritengo la candidatura di Caputo un errore di gioventù – il giudizio del commissario della Lega -. Ci sono state delle sbavature, fatte per generosità o per superficialità ma nessuno nasce ‘imparato'”, ironizza Candiani che ha accanto a sè anche Francesco Vozza, ex coordinatore dei leghisti a Palermo e anche lui in rotta con Pagano. Una Lega che si strutturerà con tesseramenti e congressi, ma sui tempi c’è una sola certezza: tutto questo arriverà “abbondantemente dopo le Amministrative di giugno”. Rizzotto liquida la questione con poche parole che segnano però ancora una volta i contrasti con Pagano: “Si comporta da coordinatore? Diciamo che ha perpetrato una situazione che c’era ai tempi di ‘Noi con Salvini’, ma quel soggetto politico è andato in pensione a novembre e ora – ribadisce il deputato regionale – dobbiamo affrontare il percorso con le regole del nuovo partito. Chi è stato coordinatore ora non lo è più, bisogna fare le tessere come in tutti i partiti e arrivare alla scelta dei coordinatori”.

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Poi il capitolo legato alla Finanziaria e al sostegno al governo Musumeci, ribadito più volte da Candiani e Rizzotto: “Abbiamo partecipato a un progetto politico che ha dato alla Sicilia un governatore come Musumeci e teniamo fede a quel progetto, ma ci aspettiamo che vena considerato il nostro valore aggiunto di ideali – spiega Candiani -. La Giunta? Musumeci fa delle scelte, che possiamo anche non condividere, ma a noi non interessa una partecipazione di poltrone piuttosto partecipare a un progetto politico”. Frasi espresse dopo aver comunque sottolineato che che rispetto al voto delle Regionali “l’entusiasmo che c’era attorno a Musumeci è un po’ appassito”. Toni morbidi anche da parte di Rizzotto: “La Finanziaria attraversa le sue difficoltà – spiega -, si è dovuto lavorare parecchio per potere trovare la quadra e Armao, che è un assessore competente, ha fatto un grande lavoro. Si poteva fare di meglio? Forse sì, ma voterò certamente la manovra perchè come Lega abbiamo sposato un progetto. Il mio trascorso politico è fatto di coerenza – ancora Rizzotto – e io ho speso il mio nome sostendendo Musumeci ottenendo i voti della gente che votava questo candidato governatore”. All’Ars, tuttavia, i numeri restano risicati e anche una sola assenza, come già verificatosi nei giorni scorsi, può causare il blocco dei lavori per le difficoltà della maggioranza: “Una sola volta è capitato che fossi assente ed è venuto meno il numero legale – ha ricordato Rizzotto – ma non capiterà più. Quindi sostegno al governo Musumeci, ovviamente nel limite delle cose proponibili”.

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24 Aprile 2018, 12:37

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