La Legacoop a Lombardo:| “Servizio di telemedicina gratuito”

di

03 Aprile 2009, 15:03

2 min di lettura

Un interdipartimento tra gli assessorati regionali alla Sanità e alle Politiche sociali per programmare gli interventi alla persona; l´applicazione in via sperimentale e gratuita in altre parti della Sicilia del modello di telemedicina e tele-assistenza già operativo a Ragusa; la ridefinizione degli standard gestionali e strutturali degli enti da accreditare; la creazione di un unico sistema telematico, di collegamento e di coordinamento di tutte le funzioni socio-sanitarie ed assistenziali all´interno dei piani di zona. Sono alcune delle proposte inserite in un pacchetto di iniziative presentato dalle cooperative sociali aderenti a Legacoop Sicilia al governo regionale, lanciate nel corso del convegno a Palazzo dei Normanni dal titolo “Il futuro della sanità in Sicilia: la cooperazione sociale e l’integrazione socio-sanitaria”, promosso dalla Fondazione Integra. Dopo la riforma della sanità approvata dall´Assemblea regionale siciliana, infatti le cooperative sociali che offrono servizi socio-assistenziali lanciano l´idea di un patto istituzionale per dare vita a una nuova organizzazione del sistema dell´assistenza in Sicilia. “Nell’Isola – ha affermato Angela Maria Peruca, coordinatore regionale di Legacoopsociali – operano 312 cooperative che offrono servizi socio assistenziali e di inclusione sociale. In totale i soci sono 6.936, con un totale di 1.626 dipendenti e 1.359 soci lavoratori. È un patrimonio che non può essere disperso”. “La costruzione di un modello organizzativo per l´integrazione socio-
sanitaria – ha sottolineato il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo – non può prescindere dal contributo decisivo di una grande
risorsa già presente e affermata nel territorio”. “La Regione – ha aggiunto Sanfilippo – ha messo mano al riordino del sistema sanitario,
ma non basta. Il diritto alla salute non può essere legato esclusivamente all’ospedalizzazione e quindi al pubblico, è necessario coinvolgere anche il privato”. Una risposta positiva è giunta dall’assessore alle Politiche sociali, Francesco Scoma, che ha detto: “L’integrazione socio-sanitaria è fondamentale. Nel nuovo piano triennale per le politiche sociali e socio-sanitarie abbiamo destinato oltre 200 milioni di euro al sociale. Adesso tocca ai Comuni fare la loro parte”. Secondo Legacoop è necessario a livello organizzativo e gestionale un nuovo rapporto tra gli enti pubblici e soggetti del terzo settore per la definizione dei bisogni e delle prestazioni sociali, socio-sanitarie, socio-assistenziale. `´Occorre definire – sostengono le coop sociali – la `presa in carico´ della persona in relazione ai suoi bisogni: all´interno dell´équipe pluridisciplinare bisogna ridisegnare il ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta e degli assistenti sociali´´. Legacoop ha proposto inoltre la creazione di una rete attiva tra enti pubblici, Asl, servizi sociali, cooperative sociali e altre associazioni del privato sociale accreditate per l´offerta dei servizi sociali, educativi, sanitari ed assistenziali nei distretti di pertinenza. A livello finanziario, l´
associazione delle cooperative, sollecita una concentrazione delle risorse in relazione ai bisogni da soddisfare e ai livelli di assistenza da prestare, individuando già a monte chi paga e per che cosa; non lavorando più a progetti ma dando continuità e stabilità agli interventi che diventano investimenti e non assistenzialismo.

Articoli Correlati

Pubblicato il

03 Aprile 2009, 15:03

Condividi sui social