24 Novembre 2017, 16:36
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CATANIA – “La legalità come scelta di vita” è questo il motto scelto da Libera Impresa, Associazione antiracket e antiusura che questa mattina, presso lo sportello di ascolto di Acicatena all’ex cinema Savoia, ha presentato le attività svolte nell’ultimo anno. Libera Impresa dalla sua nascita, nel marzo del 2013, ha assistito imprenditori e soggetti vittime di estorsione aggravate dal metodo mafioso, usura e vessazioni, facendo arrestare più di 28 estorsori costituendosi parte civile per ben 13 volte. Solo nel 2017, Libera Impresa è stata accolta in 7 processi seguendo oltre 25 vittime che hanno contribuito, denunciando, a combattere l’illegalità. Tutto questo è stato possibile grazie alle attività nel territorio come l’apertura di sportelli d’ascolto dislocate nella provincia di Catania: Aci Catena, Adrano, Biancavilla e Paternò.
Presenti all’incontro, il presidente di Libera Impresa Rosario Cunsolo, il vice presidente Salvatore Strano e il presidente dell’associazione nazionale testimoni di giustizia, Ignazio Cutrò. “Se vogliamo una Sicilia libera – ha detto Cutrò – dobbiamo denunciare. Lo dobbiamo fare per i nostri figli. Non possiamo nasconderci dietro un muro aspettando che gli altri facciano qualcosa. Personalmente ho rifiutato il programma di protezione perché penso che non debba essere io a dover scappare da questa terra, sono loro, i mafiosi che devono andarsene o stare nascosti. Tutti i cittadini devono prendere la forza e il coraggio da chi ha denunciato. Non può esistere nessuna confusione tra collaboratore e testimone di giustizia come spesso accade. L’associazione nazionale testimoni di giustizia è pronta ad aiutare chiunque volesse ribellarsi dalla mafia e dalla paura anche con l’aiuto delle leggi dello Stato. Io ho vinto la mia lotta contro la mafia“.
“Grazie alle nostre attività di repressione – ha sottolineato il presidente di Libera Impresa Rosario Cunsolo – inevitabilmente abbiamo colpito diverse organizzazioni malavitose, subendo chiare intimidazioni e avvertimenti. Tutto questo non ci spaventa, anzi ci rafforza e ci da coraggio a proseguire la nostra missione, mollare significa darla vinta a chi non ama lavorare onestamente a chi non rispetta le leggi dello stato. Andiamo avanti con i nostri progetti e con le nostre idee”.
Il prossimo step di Libera Impresa è coinvolgere gli studenti del territorio etneo allo studio e all’approfondimento della Costituzione Italiana per sensibilizzare gli studenti al valore civile ed educativo della Legalità, coinvolgendo l’Ateneo di Catania iscrivendosi al Centro orientamento e Formazione, per un concreto contributo agli studenti universitari a trasferire loro esperienze e competenze sul fenomeno sociale del Racket, usura, estorsione, corruzione, e episodi mafiosi. Per l’Ateneo Catanese è stato istituito il primo “premio Libera Impresa”, ovvero una borsa di Studio di 500 euro, per la migliore tesi di Laurea Magistrale sulle attività legate al fenomeno dell’usura in provincia di Catania. Molti progetti sono in calendario con il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali per l’anno 2018, come altri per le scuole di primo e secondo grado. Questi sono i numeri dell’Associazione Antiracket antiusura, che con grande passione da un prezioso contributo alla lotta al racket e ai fenomeni mafiosi.
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24 Novembre 2017, 16:36