18 Ottobre 2014, 10:43
2 min di lettura
PALERMO – E’ piantonato dai carabinieri nel reparto di Ortopedia del Civico Ivan Firriato, il 29enne ferito stanotte da un colpo d’arma da fuoco a Villabate. Il ragazzo, con precedenti per rapina e reati contro il patrimonio, è stato ricoverato dopo essere stato trasportato in ospedale da una coppia di amici.
Sono stati proprio loro ad avere sentito lo sparo poco dopo le 22,30 e a scendere in strada: hanno trovato Firriato sull’asfalto, in via Alcide De Gasperi. Sanguinava dalla bocca e da una gamba. L’hanno così caricato in macchina e sono partiti verso il Civico, da cui i medici hanno avvisato i carabinieri. Inizialmente le sue condizioni erano apparse molto gravi, visto che oltre allo sparo che lo ha raggiunto ad una coscia, sono stati diagnosticati la frattura del femore ed un pesante trauma cranico con una profonda ferita alla lingua, ma dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto nella notte, Firriato è stato dichiarato fuori pericolo.
I medici hanno espresso una prognosi di quaranta giorni, ma resta adesso da accertare perché sia finito nel mirino degli aggressori. Gli investigatori non escludono che a raggiungerlo in via De Gasperi, dove il ragazzo e i suoi familiari abitano, siano state più di due persone. Chi ha sparato – in base ad una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Misilmeri che hanno raccolto diverse testimonianze sul posto – sarebbe salito a bordo di un’auto subito dopo l’aggressione, dandosi alla fuga verso il capoluogo.
A provocare il trauma cranico e la frattura del femore sarebbe stata la violenza in cui è sfociata una iniziale discussione. L’ipotesi privilegiata dai carabinieri, infatti, è che tra gli aggressori e il 29enne sia nata un litigio verbale che nel giro di pochi minuti è degenerato. Poi sarebbero stati sferrati calci e pugni e Firriato, cercando di difendersi, potrebbe essere caduto mordendosi accidentalmente la lingua. Sia i sanitari che i carabinieri, infatti, escludono sia stata utilizzata un’arma da taglio.
Il 29enne, disoccupato e sposato da alcuni anni, avrebbe ultimamente vissuto di espedienti. In queste ore i militari dell’Arma stanno scavando nella sua vita privata, ascoltando parenti, amici ed eventuali altri testimoni, a caccia di elementi che riescano a far luce sull’aggressione.
Pubblicato il
18 Ottobre 2014, 10:43