20 Giugno 2022, 18:35
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ROMA – Si acuisce la crisi nell’Europa nord orientale. Il ministero degli Esteri russo ha protestato con la Lituania per la limitazione del transito commerciale verso l’exclave russa di Kaliningrad, aggiungendo che se il blocco non verrà revocato la Russia si riserva il diritto di “azioni volte alla difesa dei propri interessi”.
Dall’altra parte la posizione dei paese Baltico è quella di rivendicare l’applicazione delle sanzioni. Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis a margine consiglio affari esteri in Lussemburgo ha detto: “La Lituania non sta facendo nulla di strano a Kaliningrad, e non è la prima volta che dalla Russia arrivano queste accuse. Semplicemente dal 17 di giugno sono entrare in vigore le sanzioni e noi le stiamo applicando seguendo le linee guida della Commissione”. “Non tutti i beni sono colpiti dalle sanzioni, circa il 50% è sulla nostra lista di transito”, ha precisato.
Sempre oggi il portavoce del Cremlino Peskov spiega la stretta sul gas russo all’Europa: “Gli europei non hanno restituito le turbine dal gasdotto Nord Stream dopo la manutenzione, e questo è il motivo dei ritardi nella fornitura”.
Su questo versante del conflitto l’Italia sta valutando il peso dei nuovi afflussi di gas da fornitori alternativi a Gazprom e potrebbe non esserci alcuna decisione questa settimana se innalzare o meno il livello di allerta. È quanto si apprende da fonti di governo che confermano comunque che domani si riunirà a livello tecnico il comitato gas al quale seguirà mercoledì una riunione. Non necessariamente a questi incontri seguirà una decisione.
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20 Giugno 2022, 18:35