Verso le elezioni europee | I nomi dei papabili catanesi

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21 Agosto 2013, 06:00

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CATANIA. E’ ancora presto, certo. O, forse, mica tanto. Visto che l’unica scadenza elettorale ufficiale da qui al 2014 è quella legata alla competizione per le europee. E sebbene sia vero che su qualsiasi ragionamento politico capace di scompigliare le carte pende sempre il possibile voto anticipato di Roma, va detto, che almeno per l’anno prossimo l’opzione pare essere scongiurata. Ed allora, all’interno di partiti e movimenti, sottovoce ma con fermezza, è già scattata la corsa ad accaparrarsi una poltrona (per nulla scomoda, anzi) per Bruxelles. Ecco perché, allora, giugno 2014 non è così distante.

Ipotizziamo, sotto l’ombrellone, alcuni dei possibili scenari che interessano figure del panorama politico catanese. Partiamo dall’Udc. Il partito dello scudocrociato ha un nuovo segretario regionale: quel Giovanni Pistorio che il mese prossimo, con i galloni di massimo responsabile isolano appuntati al petto, prenderà parte anch’egli al congresso nazionale di Chianciano dove verrà sancita la nascita di un nuovo soggetto politico nel quale confluirà, per l’appunto, anche l’Udc ed aggregarsi Scelta Civica dell’ex premier Mario Monti. La nuova nomenclatura dovrebbe chiamarsi Partito Popolare (guarda caso riflesso del Partito Popolare Europeo). Il nome in predicato di una possibile candidatura per Bruxelles sul versante etneo sarebbe proprio quello di Pistorio.

Sul fronte autonomista, la partita appare invece piuttosto complicata. Questo perché politica e versante giudiziario si intersecano a vicenda ed il prossimo mese di novembre – quello della sentenza del processo Iblis che nel giudizio immediato vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex governatore Raffaele Lombardo – sarà inevitabilmente decisivo in chiave candidature. Implicato, in Iblis (rito ordinario) c’è anche il fratello Angelo: in questo caso, in attesa della sentenza potrebbe essere il suo in nome spendibile per uno scranno alle europee. Altri outsider? All’orizzonte, per ora, nulla se non forse una figura come quella di Guglielmo Scammacca.

All’interno di Articolo 4, il dibattito non è ancora scattato. Ma molto potrebbe dipendere anche dagli avvicendamenti in seno alla giunta Bianco. E c’è pure chi azzarda un nome: quello dell’attuale assessore all’urbanistica Salvo Di Salvo.

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In casa Pd, i democratici si ritrovano a fare i conti con le differenti anime interne al partito. E non è detto che il congresso nazionale d’autunno riuscirà a sciogliere tutte le beghe interne. Quello che è certo è che oggi, a bocce ferme, balza immediatamente agli occhi una possibile proposta come quella dell’ex primo cittadino di Caltagirone, Francesco Pignataro o dell’esclusa alle ultime nazionali Marilena Samperi. Ma l’impressione è che il nome grosso, il Partito Democratico lo calerà di certo. Ma è ovvio, Renzi o meno, potrà farlo solo subito dopo il Congresso. L’evoluzione del Megafono di Crocetta potrebbe proporre, invece, un nome sempre caldo come quello dell’attuale coordinatore provinciale, Giuseppe Caudo: movimento del presidente della Regione che ambisce ad abbandonare i confini locali ed “espandersi” ben oltre. A sinistra, va compreso, inoltre, come ripartirà Rivoluzione Civile mentre sul fronte comunista il neo segretario provinciale Patrizia Maltese, appare essere parecchio attiva.

Veniamo al centrodestra. A Catania è tutto, o quasi, da rifondare. Un concetto che uno come l’ormai ex sindaco Raffaele Stancanelli dopo l’uscita di scena da Palazzo degli Elefanti ai suoi fedelissimi ha ribadito a più riprese. Correnti e contrapposizioni animano ancora il centrodestra etneo. Nonostante la sconfitta. Allo stesso Stancanelli, alla fine, potrebbe essere chiesto di scendere in campo in prima persona nel 2014: e dopo lo strappo con La Russa, occorrerà comprendere anche con chi. All’interno di Forza Italia, Giovanni La Via si avvia verso una naturale ricandidatura: del resto egli stesso, quando qualcuno spifferò il suo nome per una possibile corsa a sindaco di Catania, spiegò di pensare solo alla sua (ri)discesa in campo al Parlamento europeo.

La Destra non ci sarà più. E questo lo si sa. In autunno nascerà la nuova An con i nomi di Ruggero Razza ed Enrico Trantino che tornano alla ribalta. In realtà, sul nome di Trantino indiscrezioni dal Palazzo di Giustizia lo vorrebbero concentrato più sul fronte professionale con una sua possibile candidatura alla presidenza della Camera Penale di Catania.

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21 Agosto 2013, 06:00

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