04 Aprile 2018, 12:47
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PALERMO – Crescono le prestazioni del reparto di lungodegenza della casa di cura “La Maddalena” di Palermo. Raddoppiano i posti letto previsti, che passano dai precedenti 12 agli attuali 24, entrati a regime lo scorso febbraio, tutti all’interno nuovo plesso dell’ospedale ed in convenzione col Servizio sanitario nazionale.
A quasi quattro anni dall’attivazione del reparto, il bilancio è positivo: dall’apertura nell’aprile del 2014 alla fine del 2017, il numero totale dei pazienti ammonta a 470, per 512 ricoveri, con una degenza media di 23 giorni, per 11.557 giornate complessive di degenza. Numeri che sono andati progressivamente in crescita, anno dopo anno, con un significativo balzo in avanti dal 2016 al 2017.
Quello di lungodegenza è un reparto post-acuzie, ovvero rivolto a pazienti che hanno bisogno di prolungare l’intervento assistenziale al di là della fase acuta della malattia, ma la permanenza in reparto, tranne in casi particolari, non può superare i 60 giorni complessivi.
“Considerando il fatto che i reparti di lungodegenza sono presenti in tutti gli ospedali, – spiega Mauro Bellassai, direttore sanitario de ‘La Maddalena’ – i nostri numeri sono in continua crescita e questo dimostra che stiamo lavorando bene. Si è molto puntato, oltre che sull’elevato standard organizzativo e qualitativo della prestazione medico-infermieristica, anche sul fattore umano, e questo si è rivelato un valore aggiunto per il nostro reparto, premiato dall’affetto dei pazienti”.
“C’è già una discreta lista d’attesa ed il reparto è praticamente pieno – afferma Maria Cristina Garascia, responsabile dell’unità operativa – . Per quanto riguarda, invece, la tipologia di pazienti, si va da quelli con problemi cardiologici, respiratori, ortopedici, fino a quelli oncologici o con ictus. Le richieste arrivano da tutti gli ospedali di Palermo e provincia, ma abbiamo avuto contatti anche da Catania, Trapani e Milano. I pazienti, dopo attente verifiche da parte dell’equipe medica, vengono seguiti attraverso un opportuno programma assistenziale individualizzato, per andare incontro ai loro effettivi bisogni”.
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04 Aprile 2018, 12:47