31 Dicembre 2018, 06:02
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La mafia può essere sconfitta dalla normalità. Parola di Giuseppe Piraino. È lui, per i lettori di LiveSicilia, il “siciliano dell’anno 2018”. L’imprenditore che ha registrato e fatto incastrare il proprio estorsore, ha vinto il sondaggio del nostro quotidiano. Un gioco, o poco di più. Ma che dà una idea, in fondo, di quello che è il pensiero dei siciliani. Che hanno votato in migliaia, commentando il nostro articolo con le dieci nomination. E scegliendo un uomo che ha compiuto un atto “straordinariamente normale”, come lo definisce lui, relegando invece agli ultimi posti i rappresentanti del mondo della politica.
“Se sono sorpreso? Sicuramente sì – commenta Piraino a LiveSicilia – anche perché non mi aspettavo che la gente si facesse avanti, che reagisse così di fronte a piccoli gesti come il mio. Quella gente è la mia vera scorta, gente che mi sta vicino e che continua a inviarmi messaggi di sostegno e vicinanza giorno e notte”. E la storia di Piraino, il suo gesto considerato da chi l’ha compiuto una “piccola cosa” è in realtà un esempio concreto di lotta antimafia. Che va oltre i giusti convegni e i necessari riti, i prestigiosi libri degli esperti e i le profonde dissertazioni di chi si autoproclama “antimafioso vero”. “Quando parlo di piccole cose – dice infatti Piraino – intendo dire che consideriamo atto di eroismo quello che è un atto civico, quello che dovrebbe essere un atto normale. Le eccellenze sono altre, sono le persone che hanno dato la vita per scontrarsi con la Mafia, a cominciare dai giudici Falcone Borsellino, insieme alle altre vittime di Cosa nostra”.
Quel gesto, però, è uno “schiaffo” vero alla mafia che ancora, all’ombra dei grandi e sacrosanti temi, imperversa per le strade di Sicilia, prova piegare le persone perbene con l’arroganza e la violenza. “Ma la cosa bella – prosegue Piraino – è proprio il fatto che la gente comune si sta facendo sentire. E la cosa mi ha anche sorpreso, per questo motivo, quasi ogni giorno mi confronto col mio avvocato, Marcello Montalbano, col quale spesso commentiamo quello che sta accadendo. E concordiamo sul fatto che oggi le istituzioni possono fare qualcosa, ma che la vera reazione debba partire dal semplice cittadino”. E così, il gesto di Piraino racconta che la mafia, a prescindere dal fatto che abbia vinto o abbia perso, possa certamente essere sconfitta. “La mafia è piccola, noi siamo grandi. I mafiosi sono pochi, noi siamo tanti. Se facciamo muro contro i farabutti – dice Piraino – sono loro gli emarginati. E il fatto che questo gesto, questa denuncia, anziché essere stata compiuta da personaggi noti sia stata fatta da un piccolo imprenditore, un uomo che non ha protezioni, scorte o difese istituzionali, ha forse un sapore speciale. Ha rassicurato molte persone che avranno pensato che io sono uno qualunque, come loro. E se quel gesto posso farlo io, lo può fare ognuno di loro”.
> La storia di Giuseppe Piraino
Ed è un po’ quel senso di normalità “speciale” che i siciliani hanno votato attraverso il sondaggio di LiveSicilia. Tra i più votati, con una manciata di voti in meno rispetto a Piraino, ecco infatti Giuseppe Liotta, il medico che ha perso la vita nei giorni del maltempo killer che ha ucciso una intera famiglia a Casteldaccia. Liotta invece è stato investito dal fiume di acqua e fango mentre provava a raggiungere un ospedale, per compiere il proprio dovere, per fare il proprio lavoro. Ed è proprio questo l’elemento sottolineato dai lettori di LiveSicilia. La grandezza di un eroe “normale”.
Tra i più votati, ecco anche Biagio Conte. La sua vita di missionario laico, la sua presenza assai “concreta” nella realtà di Palermo, la sua vicinanza vero e mai teorica con gli “ultimi” della città è stata premiata dai lettori. Ma un premio assai più importante aveva ricevuto pochi mesi fa, quando a visitare la sua Missione “Speranza e Carità” era stato il Papa Francesco.
La normalità, l’amore verso il prossimo, la lotta alla mafia e la voglia di verità. Sono questi gli ingredienti che emergono dal sondaggio. E non a caso, a ricevere tanti voti è stata anche Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo, appena ai piedi del podio. La sua richiesta di verità su via D’Amelio, sulle stragi, sui depistaggi è riecheggiata non molti giorni fa anche all’interno di Palazzo dei Normanni, dove Fiammetta ha puntato il dito contro istituzioni e magistrati, col coraggio di chi fa nomi e cognomi. Il coraggio di una figlia.
Qualora servisse una ulteriore conferma, il sondaggio ha invece confermato ancora una volta l’insofferenza o la diffidenza e la freddezza dei siciliani nei confronti della politica. Gli uomini politici in nomination sono finiti tutti nelle ultime posizioni, insieme al tennista palermitano Marco Cecchinato: Nello Musumeci meglio di Cateno De Luca, De Luca un po’ meglio di Micciché, Micciché un po’ meglio di Orlando. Ha ricevuto più voti di questi ultimi, invece, Sergio Mattarella. Per i lettori di LiveSicilia, il politico siciliano più amato è comunque lui.
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31 Dicembre 2018, 06:02