21 Novembre 2017, 18:21
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PALERMO – “… è che ormai è diventata una… invece è una cosa seria”, diceva rammaricato Salvatore Profeta. Il vecchio boss rimpiangeva la mafia di un tempo mentre parlava con il genero Francesco Pedalino. Le intercettazioni fanno parte dell’inchiesta che stamani ha portato in carcere ventisette presunti affiliati al mandamento di Santa Maria di Gesù.
Si gonfiava il petto per l’orgoglio quando paragonava il suo clan,agli altri della città di Palermo: “… poi qua non ne parlare… minchia qua… è stato sempre il meglio rione di Palermo…”. Cambiavano i padrini “ma sempre… di eredità… in eredità…” il clan di Santa Maria restava forte e affidabile. “… per alcuni è diventato un gioco – spiegava Pedalino -… quattro scimuniti l’hanno fatta diventare una cosa per gioco…”.
“Stavano facendo perdere la reputazione a famigghia, facevano i ribusciati…”, aggiungeva Profeta riferendosi a qualche nuovo affiliato di alcuni anni fa non gradito ai nuovi vertici.
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21 Novembre 2017, 18:21