Cronaca

“La maggior parte dei contagi avviene tra le mura domestiche”

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08 Novembre 2020, 19:29

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TRAPANI – Non bastano i dati sciorinati quotidianamente dagli organi di stampa a far capire che la battaglia contro il Sars Cov-2 sarà lunga. Ciò che sembrava assodato nei mesi scorsi, per ciò che concerne le misure minime di sicurezza (distanziamento e igiene), ora va ribadito maggiormente poiché in tanti tendono ancora a sottovalutare la portata di questa seconda ondata. I contagi, infatti, anche in provincia di Trapani aumentano a vista d’occhio.

Dal primo cluster del ristorante a Salemi ad oggi, non è difficile trovare casi di positivi asintomatici in molte famiglie. E va ribadito come non mai il rischio che si corre proprio all’interno dei nuclei familiari. Lo dice espressamente Francesco Di Gregorio, responsabile del dipartimento di Prevenzione dell’Asp 9 di Trapani. Il suo dipartimento è quello in prima linea nella analisi e smistamento dei dati che riguardano i tamponi e tutti gli altri dispositivi di controllo anti Covid.

“Sì, è vero – ammette -. Proprio in questo momento abbiamo sotto i riflettori le cause di aumento della contagiosità. Al primo di settembre eravamo a 28 casi e oggi abbiamo superato il migliaio. Il rientro dalle vacanze, soprattutto chi rientrava dall’estero, ha aumentato il rischio epidemiologico per via della promiscuità che si manifestava in quelle occasioni. In estate non lo abbiamo notato tanto l’incremento perché si stava all’aria aperta ma adesso, anche per le scuole che sono aperte, abbiamo avuto un’impennata dei casi. Non tutti i positivi sono ammalati, per fortuna. Ci tengo a sottolineare che essere positivi non vuol dire essere malati”.

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“Analizzando i dati – prosegue Di Gregorio – possiamo dire che quasi il 70% del 90% dei positivi, paucisintomatici o asintomatici, non contagia. La percentuale delle trasmissioni del virus da persona a persona, per i casi menzionati, è pari all’8%. Ma è su questa percentuale che dobbiamo concentrarci. Questo è un dato assodato. La maggior parte degli asintomatici non contagia, ci sono studi scientifici specifici ed è assolutamente certo ciò che vi dico. C’è solo una quota minima di questi soggetti che contagia”.

Però i dati parlano chiaramente. La maggior parte dei contagi avviene all’interno delle mura domestiche. “Sì, è vero – afferma Di Gregorio -. Dall’analisi dei dati stiamo notando che la maggioranza dei casi avviene in maniera intra-familiare. Tra le mura domestiche si abbassa la guardia e si ha una percezione del rischio molto bassa. Anche con gli amici o nel posto di lavoro avviene così, e non è un bene. Di contro c’è una bassa contagiosità a scuola ma occhio alle attività extrascolastiche, ecco perché sono state chiuse piscine e altri centri sportivi. Ribadire ancora oggi di indossare per bene la mascherina e aumentare le misure di sicurezza significa attivare il nostro vaccino fisico in attesa di quello o quelli che arriveranno in primavera. Questo è il dato analizzato da noi. La maggior parte dei contagi intra familiari sfiora addirittura il 90% dei casi”.

“Come mai può risultare che uno dei coniugi sia positivo e l’altro no? Possibile ma raro, evidente che dipende anche dalla carica virale che ha il paziente e dipende dal momento in cui si diventa, pur se paucisintomatico, potenziale infettivo per chi ci sta accanto. Oggi per fortuna c’è un’attenzione particolare e ai primi sintomi si va dal medico e ci si mette per sicurezza in isolamento. Noi, attraverso le Usca, possiamo dire che molto raramente abbiamo casi in cui c’è un solo familiare positivo e gli altri negativi. Si positivizzano purtroppo nel tempo, quindi non prendiamo sotto gamba la questione. Non si scappa, può essere che oggi uno solo dei coniugi o dei componenti del nucleo familiare risulti positivo ma se non ben isolato anche gli altri saranno a rischio di contagio prima o poi. Anche in famiglia si può stare distanti a tavola, lavarsi costantemente le mani e così via…”.

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08 Novembre 2020, 19:29

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