25 Settembre 2010, 09:31
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Al terzo piano del reparto di rianimazione dell’ospedale dei bambini non c’è nessuno. E’ buio già da un pezzo, non è questo l’orario delle visite, e il medico può parlare solo con l’autorizzazione dei parenti del ricoverato.
Ieri in tarda serata c’erano solo loro, i genitori delle bimbe ustionate a Mazara del Vallo; tutti e due per vegliare sulla più grande delle due. All’origine di tutto un gioco: un bicchiere da riempire con dell’alcool e una candela profumata nelle mani dell’altra bambina. Dall’accendino parte la scintilla, proprio nel momento in cui il tappo dell’alcool cede. Ed è tragedia. La bambina di 11 anni è stata portata in elicottero all’ospedale di Palermo, dov’è ancora in coma farmacologico. Il medico del centro ustioni si divide tra questo centro e il Civico di Palermo. E’ successo tutto in un attimo, e per questo si esclude ogni eventuale responsabilità dei genitori.
Le fiamme hanno investito la sorella maggiore, lasciandole ustioni di III grado sull’80% del corpo. Questa sera i genitori erano in fila, al padiglione Ustioni e chirurgia plastica del Civico, dov’è ricoverata la più piccola delle due sorelle, di nove anni, in attesa di poterla vedere. Nel tentativo di salvare la sorella dalle fiamme, l’ha abbracciata ustionandosi a sua volta sul 20% del corpo. “Spero che vada tutto bene, ma è l’altra a stare molto peggio” sussurra la mamma, stretta al marito. La coppia è tunisina, e in attesa di un terzo figlio.
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25 Settembre 2010, 09:31