03 Maggio 2021, 13:29
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Questa mattina all’alba, la fregata Alpino della Marina militare, impegnata nell’Operazione Mare Sicuro, è intervenuta a difesa di un gruppo di sette pescherecci italiani, intenti in attività di pesca nelle acque della cirenaica all’interno della zona definita “ad alto rischio” dal Comitato di Coordinamento Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il tratto di mare è quello a 26 miglia nautiche da limite esterno delle acque territoriali libiche. La fregata Alpino è stata allertata via radio dai pescherecci che segnalavano un gommone proveniente dalla costa Cirenaica che si stava dirigendo ad alta velocità verso di loro. Dalla Alpina è stato, quindi, fatto alzare in volo l’elicottero di bordo ed è stato anche lanciato il gommone a mare, per fornire eventuale assistenza.
Nel frattempo, in relazione alla pericolosità dell’area, tutti i pescherecci sono stati fatti allontanare dall’area mentre, dall’alto, l’elicottero si assicurava che non si verificassero incidenti.
Attualmente tutti i sette pescherecci sono in sicurezza e dirigono verso nord nel Mediterraneo centrale.
L’operazione Mare Sicuro, avviata il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica, prevede il dispiegamento di un dispositivo aeronavale per garantire attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti.
Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2017, dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati a ricomprendere le attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche per il contrasto dell’immigrazione illegale e del traffico di esseri umani.
Sono assegnati all’Operazione fino a 6 mezzi navali, (dal DM2018 “con l’impiego di 6 mezzi navali, di cui uno dedicato all’assistenza tecnica della Marina/ Guardia Costiera libica e di 5 mezzi aerei”) impiegati prevalentemente nelle attività di presenza e sorveglianza in Mediterraneo Centrale, ed un’Unità navale ausiliaria impiegata per il supporto alla Guardia Costiera e Marina Militare libiche.
Le unità d’altura incluse nel dispositivo aeronavale operano in un’area di mare di circa 160.000 km quadrati, situata nel Mediterraneo centrale, che si estende al di fuori dalle acque territoriali di stati terzi ed è delimitata a sud dal limite delle acque territoriali libiche, mentre l’unità ausiliaria opera prevalentemente rimanendo ormeggiata in porto a Tripoli.
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03 Maggio 2021, 13:29