“La morte del giovane di Mazzarino| colpa dei medici del Sant’Elia”

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01 Ottobre 2009, 18:39

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“E’ un racconto agghiacciante, un’inquietante sequenza di condotte professionali valutate come inammissibili, gravemente carenti e inadeguate commesse all’ospedale ‘Sant’Elia’ di Caltanissetta. Il rapporto degli ispettori dell’assessorato sulla morte di Filippo Li Gambi, di 23 anni, impone l’adozione di immediati provvedimenti”. Questo il giudizio dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, dopo aver letto le relazioni degli ispettori inviati a Mazzarino e Caltanissetta per istruire il caso del giovane morto la notte fra il 20 e il 21 agosto. Li Gambi era caduto dalla moto ed è stato trasportato all’ospedale “Santo Stefano” di Mazzarino dove, però, a causa della chiusura della sala operatoria, i medici ne disposero il trasferimento al “Sant’Elia” di Caltanissetta. La vicenda provocò forti proteste nel paese nisseno. Ora sotto accusa è il nosocomio del capoluogo. “Dalla relazione – continua la nota diramata da Russo – emergono elementi di grave criticità, sia sotto il profilo professionale sia sotto il profilo di sistema. In particolare, viene sottolineata la ‘dilatazione dei tempi assistenziali’ e una sostanziale inadeguatezza delle procedure e delle azioni poste in essere per garantire il supporto vitale”. Secondo la relazione non vi sarebbe, inoltre, “elementi di inadeguatezza nel primo soccorso e risulterebbe adeguata sia la sequenza delle azioni adottate dai sanitari al ‘Santo Stefano’ di Mazzarino sia il trasporto all’ospedale di Caltanissetta”.

L’assessore ha inviato una realazione al direttore generale dell’Asp 2 di Caltanissetta, Paolo Cantaro, invitandolo “ad adottare i provvedimenti di competenza”. Lo stesso documento è stato trasmesso al ministero della Salute, alla commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario e alla commissione sanità dell’Ars”.

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01 Ottobre 2009, 18:39

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