26 Aprile 2013, 14:19
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PALERMO – Non c’era nessuno con lui, all’interno di quell’appartamento di 260 metri quadrati. Nessuna lite, nessuna discussione finita male, nessuna colluttazione. E’ quello che emerge dalle indagini della polizia che stanno tentando di far luce sulla morte di Giovanni Reinoso, il maggiordomo di Palazzo Alliata di Pietratagliata, trovato senza vita, tre giorni fa, alla fine della scalinata. Proseguono gli interrogatori di amici e conoscenti del domestico ecuadoregno di 37 anni, ma gli elementi raccolti dagli uomini del commissariato Oreto, coordinati dal pm Emanuele Ravaglioli, sembrerebbero confermare la tesi dell’incidente domestico.
Nonostante i residenti della zona abbiano raccontato di aver visto uscire un uomo dal palazzo nobiliare il giorno della tragedia, infatti, una prima ispezione cadaverica effettuata sul corpo non sembrerebbe lasciare spazio all’ipotesi di un omicidio. Quella rilevata dal medico legale è stata una ferita mortale alla base della nuca: il corpo di Reinoso sarebbe rotolato giù per le scale per poi adagiarsi in modo supino. Per raccogliere più elementi possibili ed avere un quadro certo che sembra anche scartare la necessità dell’autopsia, gli agenti stanno interrogando tutto il personale di servizio e, in queste ore, anche i padroni di casa, che si trovavano a Londra nel giorno della tragedia. Esaminati anche i video delle telecamere poste all’ingresso del palazzo.
Durante il sopralluogo della squadra Omicidi, inoltre, è stata trovata una bottiglia di vino vuota: la polizia ipotizza che la tragedia possa essere avvenuta proprio in seguito ad una dose massiccia di alcol assunta. E’ infatti possibile che il maggiordomo abbia perso l’equilibrio finendo fatalmente sulle scale. Ma gli accertamenti sono ancora in corso. Nel frattempo, è stata anche ascoltata la moglie peruviana del domestico, tornata dal paese d’origine insieme ai tre figli.
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26 Aprile 2013, 14:19