Catania

La morte del piccolo Luigino: chiesta la condanna dei periti

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24 Maggio 2023, 16:55

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CATANIA. E’ alle sue battute finali il processo – celebrato col rito abbreviato – a carico dei tre periti (inizialmente erano quattro, ma uno è venuto a mancare) accusati di avere presentato delle false perizie nel merito della morte del piccolo Luigi Messina: il neonato morto nel 2016 ad appena dieci giorni di vita.
Nello specifico, si tratta di Orazio Cascio, Filippo Dones, Enrico Reginato. Per loro è stata chiesta la condanna a 3 anni, diventati 2 per via del procedimento col rito abbreviato.
Per il prossimo 13 giugno è attesa la sentenza.

Parallelamente c’è in corso anche un secondo procedimento penale. E’ quello a carico dei tre medici: nelle scorse settimane sono stati ascoltati diversi testimoni e la prossima udienza è stata fissata per l’8 giugno.

La ricostruzione dei fatti nel racconto di LiveSicilia

E’ il luglio del 2016. Agli sgoccioli della sua gravidanza regolare Norina Pirrera, accompagnata dal marito Giuseppe Messina (una coppia di Gela) si recano al Garibaldi-Nesima di Catania per il parto programmato di due gemelli, un maschio e una femmina. Se la sorellina riesce a respirare autonomamente, però, il piccolo Luigi viene subito trasferito per problemi respiratori all’unità di terapia intensiva neonatale, dove è tenuto per qualche giorno prima di essere estubato. Ma il piccolo non riesce a resistere in autonomia neanche per ventiquattr’ore e deve essere nuovamente intubato. 

E’ qui che comincia il calvario della coppia. I medici si rendono conto che il bambino ha il dotto di Botallo aperto, ovvero il canale che porta il sangue dall’arteria polmonare all’aorta. Si decide di procedere chirurgicamente alla chiusura: una equipe che arriva dall’ospedale San Vincenzo di Taormina interviene e il piccolo viene rimesso sotto osservazione. Ma non riaprirà più gli occhi.

Da lì in poi si apre una vicenda giudiziaria quasi paradossale che apre, per l’appunto, i due processi paralleli.

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24 Maggio 2023, 16:55

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