Palermo

La mostra Magma di Patanè esposta al Duomo di Monreale

di

26 Marzo 2022, 13:19

4 min di lettura

MONREALE (PA) – Dalla Cattolica di Milano al Duomo di Monreale a Palermo. È la prima volta nella storia che la sede arcivescovile di Monreale, Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito dell’architettura arabo-normanna, ospita un’opera di arte contemporanea tra i suoi ricchi mosaici dorati bizantini, le maestose navate e l’immagine immensa del Cristo Pantocratore.

Athanor, aprirà il percorso espositivo della rassegna “Magma”, una produzione di oltre 30 opere, tra dipinti e sculture dell’artista siciliano, Giuseppe Patanè. Il monumentate dipinto di Athanor, (6 metri di altezza) che sintetizza in chiave moderna le tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, sarà esposto nella Cappella di San Benedetto, all’interno del Duomo di Monreale, fino all’8 aprile 2022. Ultima tappa quella di Palermo, dopo le Cattedrali siciliane di Acireale e Noto e le città di Parma, Ravenna, Ferrara, Venezia e Milano.

La tela, attualizzata nei contenuti, commissionata al poliedrico maestro in occasione delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte del Sommo poeta, si sviluppa in verticale ed è suddivisa in tre pannelli sovrapposti. Una raffigurazione dal forte impatto visivo che evoca un messaggio interiore, di redenzione e di rinascita dal punto di vista etico. Athanor, che riproduce il viaggio dantesco immergendolo in un’unica realtà immaginifica, il cui nome evoca il forno alchemico dove si alimenta un fuoco, elemento vivificatore e purificatore, fa parte della recente produzione artistica di Giuseppe Patanè (Mascali, CT) che sarà ospitata dal 26 marzo al 24 aprile 2022 ( ingresso libero) nel Duomo di Monreale (PA) e al Museo Civico nel complesso del Palazzo di Guglielmo.

La mostra, curata da Carlo Micheli, dal titolo Magma, col patrocinio della Regione Sicilia, del Comune di Monreale e della Curia Arcivescovile di Monreale, si presenta con una collezione che richiama tematiche sociali, storico-mitologiche della Sicilia, le tradizioni e caratteristiche culturali e naturali come il vulcano e il mare. “Il titolo – spiega il curatore – allude al “materiale creativo” che ribolle, puro e libero dalle costrizioni della forma, nelle profondità della mente di Giuseppe Patanè, Demiurgo estroso e ribelle, che, un po’ per noia e un po ’per incoscienza, rifiuta il ruolo di riproduttore seriale di archetipi, intervenendo direttamente sulla struttura stessa delle idee. Nascono così nuovi modelli estetici, complessi come romanzi russi nella formulazione, ma efficaci e diretti come slogan pubblicitari per quanto concerne la fruibilità”. Magma (accompagnata da un catalogo edito da Publi Paolini-Mantova) esposta al piano terra del complesso benedettino di Guglielmo II con la serie dei Tori, vittime sacrificali del barbaro eccidio compiuto nelle arene, che l’autore ritrae nel massimo della loro forza, potenza e bellezza, e prosegue con quella delle Viscere, dove i volti degli eroi omerici e degli Dei greci, scolpiti nella pietra lavica, guidano il visitatore all’interno di una dimensione mitologica presente nelle quotidianità della Sicilia.

La Personale di Patanè continua con le opere Verbum e Logos che, oltre a rappresentare la forza immane della natura che si scatena attraverso il vulcano, sono una celebrazione della dialettica di matrice ellenica, e della loro capacità di fondere pensieri contrastanti per giungere a una visione condivisa della realtà. L’Etna è una presenza incombente nelle opere dell’artista catanese, al punto da spingerlo a cercare una simbiosi col vulcano e ottenere, attraverso il fuoco, la fusione magmatica di diversi elementi. È così che nascono i lavori di Laterizio primo modulo, in cui l’autore sottopone ad alte temperature materiali come mattoni, tegole, pietre laviche per provocarne la perfetta mescolanza, che si traduce nella creazione di un agglomerato che si presenta formalmente come una scultura.

Articoli Correlati

L’insieme di opere di Natura uccisa, non sono altro che una denuncia e una ribellione dell’estroso pittore, sullo scempio compiuto dall’uomo nei confronti degli animali e della natura, come gli alberi rinsecchiti, sormontati da teschi corrosi da un prodotto chimico. Una versione etica ed estetica della realtà che trae spunto dalle tradizioni storico e culturali della “sua amata Sicilia”.

Il “modus operandi” di Giuseppe Patanè, di esplosioni e implosioni emotive di grande forza espressiva nelle sculture, installazioni, dipinti e gioielli, scaturisce incomparabilmente e direttamente dalle sue mani, senza l’utilizzo di pennelli o qualsiasi altro strumento. La sua originalità e maestria, è il frutto di un impeto emozionale, di una risposta viscerale a sollecitazioni negative, quali ingiustizie, violenze e falsità, decantate razionalmente e concettualizzate attraverso l’universale linguaggio dell’arte.

Orari: 

Duomo di Monreale:  lunedì-sabato, 9.00-12.45; 14.30-16.30mercoledì 09–12:45 domenica, 14.30–16.30 

Museo civico: tutti i giorni, 9.00-13.00; 15.30-18.30.

Pubblicato il

26 Marzo 2022, 13:19

Condividi sui social