29 Luglio 2021, 12:09
4 min di lettura
PALERMO – Dalla Biennale di Arti visive di Venezia(2017) arriva a Palermo, il progetto “The Pavilion” di Erwin Wurm. Una forma innovativa che materializza, tramite una speciale Applicazione per smartphone, APP WIKAR(Ipad e IPhone), le sculture digitali dell’artista austriaco in un contesto reale permettendo ai visitatori di visualizzare le opere d’arte.
La mostra, a cura di Gerald Matt e Jürgen Weishäupl, dal 27 luglio al 30 settembre 2021 a ingresso libero ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, propone 16 opere virtuali visualizzatili in tempo reale, tramite dispositivi mobili. Jürgen Weishäupl, uno dei curatori presente all’inaugurazione nel capoluogo siciliano, ha presentato l’innovativa modalità di fruizione del progetto espositivo spiegando “le finalità delle strategie rivoluzionarie tecnologiche negli spazi pubblici che invitano i partecipanti a interagire con le sculture digitali, diventando così protagonisti e attori, e a migliorare l’uso e la capacità di attrattiva delle opere d’arte ”. La pionieristica applicazione, oltre a materializzarsi, fa in modo che i lavori artistici simulati, possano essere fotografati in un contesto reale o accanto a una persona, unificando, in un’unica immagine, l’elemento digitale e quello reale.
Per la prima manifestazione al The Pavilion, Erwin Wurm, classe ‘54, propone una serie di sculture digitali accessibili, che possono essere viste dai cittadini e turisti, tramite AR (Augmented Reality). I visitatori possono integrarsi, fondersi con gli oggetti digitali e scattare foto contemporaneamente, che sfociano così in un’opera d’arte partecipata con Erwin Wurm, come nelle celebri “One Minute Sculptures”, che ridefiniscono il concetto statico di scultura in quello dinamico dell’azione-performance, o nella serie di opere di fusione di oggetti e corpi di visitatori. L’artista nato in Austria, che vive e lavora tra Vienna e New York, si definisce “ uno scultore”, e nel suo lavoro le relazioni tra gli oggetti, l’equilibrio, la forza di gravità, la manipolazione dei volumi giocano un ruolo determinante e si concretizzano nella realizzazione di oggetti, video e fotografie. Docente di Arti Applicate a Vienna, Erwin Wurm, prende sul serio lo spettatore come co-autore dell’opera, invertendo i ruoli: da fruitore a protagonista dell’opera d’arte, “da osservatore, in una scultura performativa, ci si trasforma in un oggetto guardato”.
Wurm è conosciuto per il suo approccio umoristico:”Il sarcasmo e l’umorismo possono aiutare la vita a vedere le cose in una vena più leggera“. L’applicazioneWikar AR ( Augmented Reality) è stata creata per facilitare e coinvolgere i cittadini e altri partecipanti in un processo di co-creazione documentando in 3D oggetti di interesse, arredo urbano, dettagli e caratteristiche architettoniche delle città. I visitatori, in qualità di attori principali, provano direttamente sulla loro pelle l’esperienza di sedentarietà e nomadismo, inclusione ed esclusione, mobilità e immobilità. Il pubblico “performativo” del Padiglione potrà assaporare un’esperienza cosmopolita al confine tra l’inclusione e l’esclusione, le radici del passato e il futuro. Le risorse digitali 3D servono da supporto alla comunicazione, al fine di facilitare il dialogo nel processo di gestione dello spazio pubblico con il coinvolgimento di utenti non esperti.
I Cantieri alla Zisa, in vari spazi esterni della cittadella culturale, diventeranno così un percorso open air per l’esposizione che proporrà una ventina di sculture: si sarà accolti nel viale d’ingresso dallo stesso autoritratto di Wurm, seduto su un tappeto volante, si potrà visualizzare, parcheggiata davanti al cinema de Seta, una grossa e morbida automobile metallizzata, una delle sue celebri “Fat Car”, si scopriranno poi sculture con pistole annodate poste davanti Zac e molte altre sculture dal segno Pop-surreale tipico del linguaggio di Wurm, da fiori e piante giganti a corpi – salsicce, ironiche e dissacranti, disseminate tra i viali dei Cantieri, che si trasformeranno in un museo a cielo aperto. Sarà anche un progetto di valorizzazione dei Cantieri, i cui spazi esterni potranno essere fruiti come spazi culturali anche nel momento della chiusura estiva delle realtà presenti nella cittadella. Le opere dell’austriaco Wurm, fanno parte di prestigiose collezioni in tutto il mondo, tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum, la collezione Peggy Guggenheim, il Walker Art Center, il Museo Ludwig, il museo d’arte di St. Gallen, il Musée d’art contemporain de Lyon, il Centre Pompidou e molti altri.
Il progetto The Pavilion a Palermo è reso possibile grazie all’app WIKAR sviluppata in collaborazione con l’Advanced Visualization Lab del National Center for Supercomputing Applications presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, il Cyprus Institute, il DARIAH uDIGISH Working Group, Studio Calas e BEAMY.space.; il coordinamento generale del progetto e la comunicazione sono dell’associazione culturale Insula, in collaborazione con Cre.zi Plus.
Pubblicato il
29 Luglio 2021, 12:09