La movida chiusa coi sigilli| La proposta: “In piazza con un drink”

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17 Aprile 2013, 21:03

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PALERMO – “Veniamo trattati come dei delinquenti. Quello che riusciamo a provare, al momento, è soltanto un sentimento di ingiustizia, perché chiudere cinque giorni adesso e cinque a maggio è per noi una catastrofe economica”. A dire la sua sul provvedimento che ha fatto scattare il sequestro di tutti i locali di piazza Rivoluzione, è Mimmo Dispenza, titolare del pub “Zammù”, già destinatario di due contravvenzioni da parte della polizia municipale. “Io sono nato e cresciuto in questa piazza. Ricordo ancora quando non c’era nemmeno l’illuminazione, quando bisognava raccomandare ai turisti che chiedevano dove si trovasse l’antica focacceria, di stare attenti ai ladri.

Tempi che sembravano lontani, ma che potrebbero tornare da un momento all’altro”. In effetti, la piazza su cui guarda uno dei Geni di Palermo, da lunedì sera è deserta: a due passi, lungo la via Garibaldi, si trovano tre prostitute. La confusione ricomincia nei pressi di piazza Sant’Anna, dove si trovano altri locali. “Il nostro – aggiunge Dispenza – è un lavoro faticoso, durante il quale dobbiamo garantire lo stipendio ai nostri dipendenti e la qualità al pubblico. Tutto ciò ci scoraggia, ci amareggia. Nessuno ci dà la possibilità di metterci in regola, gettandoci in un pentolone di illegalità dove sembriamo tutti dei delinquenti. Il progetto per l’isola pedonale non ha avuto riscontri, se non quello di ribadirci che non ci sono soldi per l’installazione dei dissuasori. Noi non vogliamo essere abusivi, ma non ci vengono fornite alternative.

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La nostra sarà una protesta pacifica, quasi festaiola”, precisa Dispenza, che invita i cittadini e i propri clienti a riempire la piazza venerdì sera. “I ragazzi degli altri locali stanno organizzando una festa in discoteca, ma chi vuole può raggiungerci qui, nonostante le saracinesche abbassate, e portare con sé un drink da casa. Sarà un modo per sottolineare il bisogno di vivere di questa piazza, di questa area del centro storico che potrebbe letteralmente morire sotto il posteggio selvaggio delle auto e la noncuranza”.

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17 Aprile 2013, 21:03

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