Cultura e Spettacolo

La “pandemia costituzionale” che ha mostrato il re nudo

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26 Aprile 2021, 13:54

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La pandemia ha mostrato impietosamente, ove mai ce ne fosse stato ancora bisogno, come il re sia nudo. Il ricorso a normative di emergenza, con tutti i suoi limiti, ha messo a nudo, infatti, tutti i limiti delle istituzioni della democrazia parlamentare per come queste si sono indebolite negli ultimi anni. Ne scrive con il rigore della studiosa Ida Nicotra, costituzionalista siciliana, nominata nei giorni scorsi nel cda dell’Università di Catania. Nel suo “Pandemia costituzionale”, saggio pubblicato dall’Editoriale Scientifica, Nicotra analizza come la crisi epidemiologica ha prodotto un impatto di formidabile portata sugli ordinamenti liberali, sui diritti fondamentali e sullo stato di diritto.

Un sistema in cui le libertà appaiono come assopite, in attesa di potersi risvegliare appena l’epoca del disastro sanitario sarà passata. La pandemia sta comportando costi elevatissimi per l’ordinamento costituzionale, con la tendenza generalizzata degli esecutivi ad utilizzare misure che consentono di operare, sua pure parzialmente, fuori dal controllo del parlamento, massimo organo di rappresentanza politica.

E così anche per la libertà costituzionali e la democrazia parlamentare si è trattato di un annus horribilis. La serie di provvedimenti restrittivi delle libertà personali ed economiche adottata in Italia non ha precedenti nella storia repubblicana. Una lezione che impone per il futuro di ripensare i modi di gestione delle emergenze. La domanda, infatti, riguarda il quando e non il se del prossimo evento eccezionale con il quale le società saranno costrette a fare i conti.

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“Bisogna ammettere che anche per la democrazia parlamentare e per le libertà fondamentali si è trattato di un annus horribilis – scrive Nicotra -. L’attuale assetto istituzionale avrebbe bisogno di un vaccino per immunizzarsi contro il virus delle decisioni pubbliche emergenziali irrituali e poco rispettose delle regole costituzionali. Appena le cose volgeranno per il bello, riacquistata la tranquillità istituzionale, bisognerà mettere a punto un sistema per future situazioni eccezionali”.

La gestione emergenziale della pandemia, infatti, arriva all’apice di un lungo percorso di declino delle istituzioni parlamentari, da anni indebolite dal ricorso sistematico al decreto legge e alla questione di fiducia, che progressivamente hanno trasformato il Parlamento in una sorta di forum. “L’abnorme ricorso al decreto-legge, oltre ad apparire lesivo del dettato costituzionale, ha reso la decretazione d’urgenza la regola e la legge parlamentare l’eccezione”, scrive la docente di Diritto costituzionale, auspicando che l’esperienza del Covid dia una spinta per rivedere il funzionamento delle istituzioni parlamentari.

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26 Aprile 2021, 13:54

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