Politica

“La pandemia? Due anni di governo in safety car”

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26 Giugno 2021, 19:46

5 min di lettura

PALERMO- “La pandemia ha segnato due anni in safety car per il governo regionale”. Con questa metafora automobilistica l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, prova a spiegare l’esigenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, di andare avanti col suo governo, provando a conquistare altri cinque anni di anni di legislatura.

Razza, da poco tornato alla guida del suo Assessorato, dopo l’inchiesta giudiziaria che l’ha visto coinvolto, ha affermato di volersi tenere lontano adesso dalla politica e di voler pensare soltanto all’amministrazione. E così ha affrontato il suo intervento sui tre anni di governo.

“Vedere insieme medici in pensione che hanno deciso di essere in prima linea e giovani specializzandi, ha restituito il senso di un’unione tra generazioni nella lotta la Covid”, ha dichiarato, parlando a una platea in cui, assieme al commissario per l’emergenza di Palermo, Renato Costa, c’erano moltissimi operatori degli hub siciliani. Sull’impegno nei confronti delle nuove generazioni da parte del governo Musumeci, l’assessore ha sottolineato: “Una delle direttrici dell’azione di governo è stata anche quella di ridurre il precariato nel campo della sanità, riuscendo a risolvere situazioni esistenti ormai da trent’anni”. Razza ha anche ricordato, nel ricostruire la lotta alla pandemia, come la Regione abbia anticipato alcune decisioni a livello nazionale, come gli hub per le vaccinazioni, le campagne nelle isole minori e poi quelle rivolte alle comunità montane: “Quando abbiamo lanciato queste iniziative, sono state accolte con diffidenza poi anche le altre Regioni le hanno abbracciate”. Infine, ha ricordato l’impegno nel campo dell’edilizia sanitaria e nel settore della tecnologia e della ricerca universitaria per far diventare la Sicilia un hub delle biotecnologie nel Mediterraneo.

“La Sicilia per le famiglie e i giovani”

La collaborazione tra generazioni nell’affrontare la pandemia, il sostegno alla scuola e la costruzione di un nuovo modello di istruzione e formazione professionale che porti i giovani nel mondo del lavoro con competenze adeguate permettendogli di non dover lasciare la Sicilia sono stati i temi al centro della terza delle quattro sessioni di lavoro dell’evento “Il governo della Regione. Tre anni di lavoro per la Sicilia”, sul tema “La Sicilia per le famiglie e i giovani”.

La sfida della pandemia e il modo in cui la Sicilia ha reagito sono stati lo spunto di partenza dell’intervento dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla: “Abbiamo introdotto all’interno del sistema risorse aggiuntive per sostenere la Dad, tenendo conto del forte digital divide. Alla fine il dato ministeriale ha premiato la Sicilia con la Regione che si è trovata nella media italiana in quanto a copertura della didattica a distanza”. Un altro dato è quello che riguarda il numero dei giorni di scuola durante la pandemia, con la Sicilia che ne ha realizzati tra i più alti di tutta Italia. Nel corso dell’intervento, Lagalla ha anche fatto il punto sulla spesa nel settore: “Investimenti importanti sia per il mondo della scuola che per la formazione professionale e per l’università con uno sguardo all’internazionalizzazione. La lotta alla povertà educativa resta una strategia vincente. Nella formazione professionale, la tendenza è quella di incrementare il modello dell’Avviso 33 che ha pienamente coinvolto le aziende nei progetti formativi”. 

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Ai giovani sono rivolti anche alcuni dei progetti dell’assessorato alla Famiglia e alle Politiche Sociali come ha ricordato l’assessore Antonio Scavone: “Le risorse che abbiamo messo in campo le abbiamo spese tutte – ha dichiarato -. Gli interventi per il welfare sono stati di oltre un miliardo e mezzo di euro soprattutto per le persone con disabilità”. Nel campo del lavoro, Scavone ha ricordato anche alcune delle misure più recenti nel settore: “Garanzia Giovani 2 è motivo di orgoglio. Il più grande progetto che investirà oltre 100 mila giovani, 206 milioni di euro in circa sette percorsi di inserimento al lavoro e di formazione”.

“La Sicilia piattaforma logistica e meta nel Mediterraneo”

Ultima delle quattro tavole rotonde, è quella intitolata “La Sicilia piattaforma logistica e meta nel Mediterraneo”. “Nel 2021 la Sicilia sarà la più grande stazione appaltante d’Italia, aggiudicherà gare per opere pubbliche per 3 miliardi di euro”, ha detto l’assessore alle Infrastrutture e ai trasporti Marco Falcone, delineando la geografia di tutti i lavori in corso o prossimi ad essere appaltati per il miglioramento della rete viaria e ferroviaria in Sicilia. E sulla costruzione di un collegamento stabile sullo Stretto di Messina ha aggiunto: “Ad oggi c’è un progetto per il ponte a campata unica sospesa che è stato approvato, su questo bisogna lavorare. Diversamente, se si cambia idea, se si parla di ponte a tre campate o di altro, dovremmo ripartire da zero. Chi sposa questa seconda ipotesi è contro il ponte”.

Per l’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, i risultati raggiunti nei settori dell’agricoltura e della pesca hanno permesso di dare ossigeno all’economia dell’Isola. “Abbiamo avviato bandi, di cui sono già state pubblicate le graduatorie, per 195 milioni di euro – ha sottolineato –. Adesso dovremo condurre in porto due leggi di riforma strategiche, quella dei consorzi di bonifica e quella che mira a rilanciare il settore dei forestali”. L’ambito della pesca è fortemente penalizzato dai continui attacchi da parte della Libia e su questo l’assessore richiede interventi decisi da parte del governo nazionale e da Bruxelles. “La Sicilia ha una fortuna, quella di essere al centro del Mediterraneo, la porta di ingresso dei Paesi del Maghreb in Europa – ha aggiunto Scilla – ma dobbiamo fare in modo che questa posizione possa diventare occasione di sviluppo socio-economico, proprio a partire dalla pesca. Occorre mettere in moto iniziative diplomatiche per fare in modo che con accordi bilaterali si possa creare la cornice istituzionale per dare serenità all’attività della marineria siciliana”.

Unanime l’opinione che, dopo la grave crisi causata dalla pandemia, occorre ripartire dal turismo. “Abbiamo messo in campo subito azioni concrete, come SeeSicily, un piano di promozione da 75 milioni di euro, ma anche tante iniziative di sostegno alle imprese del settore culturale – ha spiegato l’assessore al ramo, Manlio Messina – Stiamo portando avanti la riforma del turismo, ferma da cinquant’anni, che contiene le linee-guida per un settore strategico, stabilendo regole che possano contrastare l’abusivismo nel settore. La riforma è pronta, verrà mandata alle associazioni di categoria per poi lavorare alla stesura definitiva e approderà all’Ars”. L’altro obiettivo fondamentale è la destagionalizzazione, a partire dagli sconti negli spostamenti da ottobre a maggio per chi vuole venire in Sicilia e dall’istituzionalizzazione di alcuni eventi di carattere internazionale, “come il Sicilia jazz festival a Palermo, il Bellini festival a Palermo e la fiera del turismo sportivo”.

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26 Giugno 2021, 19:46

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