La pericolosità va verificata perché il carcere può rieducare: assolto

La pericolosità va verificata| Palermo, imputato assolto

Bisogna valutare se il carcere ha rieducato l'imputato

PALERMO – L’imputato non poteva violare la sorveglianza speciale per il semplice fatto che la sorveglianza non era in vigore. Il Tribunale ha assolto Giovanni Scurato. Si tratta della seconda assoluzione in pochi mesi. Lo scorso maggio era stato assolto in appello.

Scurato aveva finito di scontare una pena per reati contro il patrimonio. Una volta scarcerato era finito di nuovo sotto processo per la violazione degli obblighi previsti dalla sorveglianza.

I giudici hanno accolto la richiesta del legale della difesa, l’avvocato Alessandro Musso, che ha fatto valere un recente orientamento delle sezioni unite della Corte di Cassazione secondo cui, non è configurabile il reato di violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale nei confronti di qualcuno la cui esecuzione sia stata sospesa per effetto di una lunga detenzione e in assenza di una rivalutazione dell’attualità e della persistenza della pericolosità sociale.

Insomma, il magistrato di prevenzione, al momento della scarcerazione, avrebbe dovuto verificare nuovamente la pericolosità di Scurato che magari in carcere potrebbe anche avere completato il percorso di rieducazione.


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