06 Maggio 2014, 14:18
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PALERMO – Una sera balorda, da quanto è dato di sapere. La sera di chi non ha imparato nulla, come se ‘Genny ‘ a carogna’ e i suoi fratelli fossero già un brutto ricordo o un bruttissimo sogno e non un’epistola morale a rovescio, contro la violenza.
Secondo la cronaca, alcuni tifosi palermitanissimi del “Claudio Marchisio” Juventus club doc erano diretti verso piazza Politeama per festeggiare la vittoria del terzo scudetto, quando sono stati aggrediti a piazza Mordini da ignoti personaggi che hanno iniziato a lanciare bottiglie di vetro. All’altezza di piazza Croci – narrano i lanci di agenzie – gli aggressori hanno iniziato a sferrare calci e colpi di cinghia ai tifosi juventini, intimando loro di stare lontano da piazza Politeama. “Qui si può festeggiare la promozione del Palermo in Serie A”. I palermitano-juventini poi sono stati scortati dalla polizia fino a piazza Massimo.
L’accaduto è ricostruito su Facebook, nella pagina del club, con una lunga nota: “Nonostante la violenza, abbiamo vinto noi. Vigliacca imboscata ai tifosi dello Juventus Club DOC Palermo Claudio Marchisio. I festeggiamenti si sono svolti comunque in centro città Il calcio è passione, la passione è tifo, il tifo è poter festeggiare liberamente, poter manifestare la propria gioia senza dovere aver paura di essere aggredito da chi sostiene dei colori diversi dai tuoi.
La serata è partita come da programma con la visione della partita Juventus-Atalanta nei locali del nostro club, abbiamo brindato, gioito, festeggiato ci siamo abbracciati e subito dopo la partita siamo partiti a piedi in circa 50 verso il centro città; abbiamo attraversato tutta la via Libertà portando in alto il nostro vessillo, cantando pacificamente cori soltanto pro Juve e suonando qualche trombetta.
Eravamo un bel gruppo pacifico di tifosi, ragazzi dai 16 ai 30 anni, persone adulte dai 40 anni ai 60, donne e bambini, ci siamo fatti sentire da tutta la città ma abbiamo rispettato tutto e tutti. Non abbiamo distrutto niente di quello che si trovava sul nostro percorso e ci siamo persino fermati ai semafori; continuando a camminare sempre più gente vedendoci si è unita a noi per potere finalmente cantare e mostrare senza paura i propri colori facendo crescere il nostro gruppo (circa 200 persone).
Giunti nei pressi di piazza Politeama, un gruppetto di teppisti “tifosi del Palermo”, ha attaccato da dietro la coda del corteo con spranghe, caschi e lanciando bottiglie di vetro andando a colpire i più deboli, riuscendo così a mettere in fuga i più giovani e le donne.
A piazza Politeama abbiamo avuto una discussione semi-civile con alcuni Ultras del Palermo che rivendicavano il loro diritto di proprietà di quei luoghi, dell’intera città; ci hanno detto che ci dovevamo vergognare di tifare per una squadra del nord e che a Torino ridono di noi meridionali che tifiamo Juve; cosa non vera tra l’altro visto che tra di noi chi è stato a Torino si è sempre trovato bene e non si è sentito chiamare mai terrone da nessuno.
Dopo pochi minuti è intervenuta la polizia.
Il nostro corteo è continuato fino al Teatro Massimo, simbolo della città di Palermo, dove ci siamo fermati ad intonare cori e a festeggiare la nostra squadra e l’appartenenza ai nostri colori, ma soprattutto il nostro diritto alla libertà d’espressione.
Purtroppo, come abbiamo già detto, durante il tragitto qualcuno dei nostri è stato colpito e altri ancora sono stati inseguiti e attaccati singolarmente da gruppi di 3 fino a 10 persone. La cosa più brutta è stata vedere ragazzini di 12 anni in lacrime, derubati di sciarpe o bandiere, manco fossero vessilli di altri gruppi Ultras da esporre al contrario allo stadio. A loro e a tutti quelli colpiti va la piena solidarietà del Club.
Soltanto pietà invece per chi, come questi teppisti dall’atteggiamento mafioso, non ha imparato nulla dai fatti successi sabato durante la Coppa Italia e dall’omicidio Raciti, e nazi inneggia a Speziale e a Genny ‘a carogna sulle proprie pagine facebook.
Quello che è accaduto è stato deplorevole e incivile, segno di una Palermo che ancora deve crescere dal punto di vista civile e sportivo (in altre città come Roma e Milano si è festeggiato liberamente), tuttavia invitiamo tutti a non ingigantire l’accaduto, in quanto siamo consci che questi delinquenti vogliono solo visibilità.
Noi del Club DOC Marchisio abbiamo risposto presente e ieri sera abbiamo dimostrato che si può festeggiare uniti, tutti insieme, liberamente. Ci siamo stati ieri e ci saremo sempre per tutti i cuori bianconeri di Palermo. Alla fine abbiamo vinto noi.
Abbiamo vinto noi perché nonostante tutto continueremo ad amare la nostra città e non porteremo rancore alla squadra del Palermo a cui diamo il bentornato in Serie A, anche se noi a differenza di molti di voi non cambieremo mai la nostra fede.
Abbiamo vinto noi perché abbiamo capito che sport significa rispetto e rispetto significa prima di tutto non offendere verbalmente e fisicamente, non certo calpestare le strade di una città nostra quanto vostra, con indosso i nostri colori. Abbiamo vinto noi perché nonostante le vostre minacce fatte su internet siamo scesi lo stesso in piazza senza nulla per difenderci mentre voi tenevate le spranghe e le cinture in mano e noi non abbiamo alzato una mano. Abbiamo vinto noi perché sono i vostri atteggiamenti a mortificare e disonorare questa città. Abbiamo vinto noi perché ai bambini che avete fatto piangere noi spesso regaliamo un sorriso. Abbiamo vinto noi perché siamo diversi da voi e di questo ne andremo sempre fieri. Fino alla fine”.
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06 Maggio 2014, 14:18