05 Settembre 2017, 13:18
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CATANIA – Dalla meccanica quantistica al pixel: la pittura di Salvo Ligama. Trentuno anni e una specializzazione in grafica all’Accademia di Belle Arti in tasca. Salvo Ligama vive e lavora a Catania anche se il suo nome e le sue opere hanno fatto il giro del mondo.
Ligama è ospite al Palazzo della Cultura con la mostra “Catania Infinite Jest” curata da 999Contemporary di Stefano Antonelli. “Faccio parte della generazione del digitale dove l’immagine sviluppata sullo schermo diventa virtuale – spiega il pittore – e quella che vediamo tramite lo schermo del telefonino, ingrandita, si trasforma in pixel”. “Tanti pixel utilizzati dal punto di vista figurativo come per la meccanica quantistica dove una linea era un insieme di punti. L’immagine ingrandita e vista da vicino guardandola da lontano diventa più nitida, non solo. Questi non sono dei quadri astratti, ma dei veri e propri suoni, raccogliendo dei dati tramite registrazioni, attraverso lo spettro visivo e algoritmi il suono si trasforma in colore”, spiega il pittore. “Nasce una pittura basata sul suono che ogni luogo emette, l’Etna con i suoi tremori ed eruzioni, una stanza, la voce di mia madre. Chiaramente ho creato un sistema java che permette di dare ad ogni lunghezza d’onda un valore cromatico dove il ruolo dell’artista si trasforma in traduttore ed esecutore di queste equazioni. Il lavoro esposto al Palazzo della Cultura è tutto incentrato su Catania e sull’Etna una sovrapposizione di linee di colore e varie sfumature”, racconta Ligama.
Un catalogo di traduzioni contemporanee, questo il lavoro che Ligama mette in mostra e dove la dimensione digitale diventa uno spazio virtuale di dialogo. Traduzioni digitali della voce dell’Etna, della madre, di un mondo novecentesco dove vengono sovrapposti i pixel, immagini pittoriche di scorci cittadini per sostituire le foto che nessuno stampa più.
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05 Settembre 2017, 13:18