16 Luglio 2010, 00:06
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”Noi possiamo pure individuare, ne abbiamo tutto il diritto, le inadempienze, i limiti e le responsabilità di coloro che amministrano la cosa pubblica, che sono preposti a promuovere e servire il bene comune. E possiamo pure vedere – come si fa a chiudere gli occhi su questo? – l’immobilismo politico ed amministrativo delle istituzioni, nei confronti delle quali, purtroppo, continua a crescere il malcontento popolare e – pericolosamente – un clima di rabbia e aggressività. Ma, carissimi fratelli e sorelle, dobbiamo avere l’onestà di guardare a 360 gradi la realtà, cominciando da noi stessi”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, nella sua omelia, in occasione della sosta della processione delle reliquie di santa Rosalia, in piazza Marina, rivolgendosi ai palermitani. ”Non possiamo invocare il cambiamento della realtà che ci circonda – ha aggiunto – senza prima esserci impegnati a cambiare noi stessi, con le nostre scelte e le nostre prospettive. Per questo, con ragione, il servo di Dio, don Pino Puglisi, poneva continuamente la provocazione: ‘se ognuno fa qualcosa…”’. ”Stasera, che così numerosi ci stringiamo attorno alla nostra Santa Patrona, ci chiediamo – ha invocato l’arcivescovo di Palermo – abbiamo chiaro che essere cristiani significa essere determinati nella lotta contro il peccato? Sappiamo impegnarci a dire dei ‘no’ alle logiche di sopraffazione, di ingiustizia, di illegalità, di violenza che, nella nostra società, ci vengono proposte come le uniche vincenti? Il peccato, da cui Rosalia prese nettamente distanza, è – per dirla con San Paolo – quella vera ‘spazzatura’ che rende sudicia e meschina la nostra esistenza, che ci allontana da Dio e ci pone in urto con i nostri fratelli”.
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16 Luglio 2010, 00:06