La presa di posizione dei cattolici: vigilare sul voto del 25 settembre

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Torniamo sul documento dell'Arcidiocesi, "Non possiamo tacere: ieri incontro a Paternò. Intervista all'ex Prefetto di Catania, Claudio Sammartino.

PATERNO’ – Crisi occupazionale, ambiente, emergenza abitativa, disuguaglianze, impegno nella lotta alla criminalità. Ed ancora, una accento su una dispersione scolastica che a Catania e provincia tocca limiti estremi.
Le questioni riportate sono solo alcune e sono contenute nel documento chiaro e inappellabile, “Non possiamo tacere”, preparato dall’Ufficio di Pastorale sociale del lavoro della diocesi di Catania in vista della data del 25 settembre: quella nella quale si celebreranno le tornate elettorali delle Politiche (con il rinnovo di Camera e Senato) e Regione (da eleggere ci sono 70 deputati all’Ars).

Il documento è già stato sottoscritto da associazioni e singole persone (le adesioni sono state sinora migliaia). Una presa di posizione autorevole da parte del mondo cattolico che chiede, senza girarci troppo attorno, un impegno concreto ai candidati che verranno eletti. Un occhio vigile che va oltre la banalità della promessa elettorale.
Otto pagine che vanno dritte al punto: “La complessità e la delicatezza dell’attuale quadro politico ci inducono a dire chenon c’è spazio per “l’accidia politica” e che ora più che mai l’assenteismo, la delega in bianco, il rifugio nel privato, non sono leciti a nessuno”.

Dopo un primo incontro pubblico che si è tenuto lo scorso 5 settembre in Arcivescovado al Salone dei vescovi, è stata la parrocchia dello Spirito Santo di Paternò ad ospitare la presentazione del documento. Ad intervenire, l’ex prefetto di Catania Claudio Sammartino, il docente universitario Rosario Sapienza, il componente della Commissione vicariale politiche sociali e lavoro Piero Quinci. A moderare il giornalista Giuseppe Di Fazio. Introdotti dai saluti del parroco Padre Salvatore Alì e del componete della commissione vicariale paternese, Salvo Liotta.

“Siamo chiamati a vigilare”

“Troppe volte i nostri rappresentanti al Parlamento o alla Regione, nel migliore dei casi, si sono limitati a fare altisonanti dichiarazioni o promesse elettorali, certi che dopo il voto nessuno – né la stampa, né gli elettori – si sarebbe ricordato degli annunci fatti.
Ai candidati e, poi, agli eletti, stavolta chiediamo promesse effettivamente realizzabili, annunci a cui seguano i fatti, progetti a cui seguano le opere, leggi a cui seguano i regolamenti attuativi, decisioni ai vertici portate a compimento fin negli ultimi particolari. A questo scopo li invitiamo a un ascolto e a un dialogo continuo con le persone e le aggregazioni dei nostri territori.
Ci impegniamo fin da ora, perciò, a vigilare sulla reale evoluzione delle promesse e dei progetti, lanciati in campagna elettorale e sulla reale attuazione del principio di sussidiarietà.
Così come ci impegniamo a non restare alla finestra ma a sviluppare il nostro impegno per farci carico dei problemi del nostro territorio e perché la politica contribuisca a risolverli”.


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