09 Maggio 2013, 20:49
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PALERMO – “E’ impensabile che in una città come la nostra non ci sia un servizio così importante”. Sono 30 i “calessini Ape” in città, ma solo per 15 di questi sono pronte in consiglio comunale le autorizzazioni per lo svolgimento del servizio nel centro storico della città. Sono tornati così a protestare a piazza Pretoria i proprietari dei taxi-Ape, il mezzo pubblico che porta in giro per la città turisti e visitatori. Schierati di fronte Palazzo delle Aquile, otto calessini, quelli con la documentazione pronta per essere autorizzata, hanno invaso la piazza.
Lo scorso 26 aprile, l’assessorato alle Attività Produttive del Comune di Palermo, dopo una serie di incontri con la Confartigianato, aveva infatti proposto al Consiglio comunale la modifica del regolamento che disciplina il servizio degli “ape calesse”. Il regolamento dovrà essere redatto in via definitiva per poi passare al vaglio della Commissione consiliare alle Attività produttive e al voto di Sala delle Lapidi.
Al momento, quindi, il servizio di trasporto dei turisti viene svolto abusivamente. “Fin quando il consiglio comunale non avrà regolamentato il settore – aveva detto l’assessore Di Marco – non potremo tollerare che siano svolti quotidianamente dei servizi che di fatto sono in totale contrasto con la legge e costituiscono una concorrenza sleale nei confronti di coloro, tassisti o concessionari di altre licenze comunali, che agiscono nel rispetto della legge”.
In attesa del sì definitivo da parte del Comune, sono scattate tre giorni fa le intensificazioni, su richiesta del sindaco Leoluca Orlando e degli assessori alle Attività produttive e al Turismo, dei controlli sugli Ape-calesse. Ed è avvenuto proprio ieri il primo sequestro da parte della polizia municipale ai danni di Christian Castellese, fermato mentre era alla guida del veicolo di sua proprietà.
Gli autisti degli Ape-Calesse, però, non ci stanno e portano avanti ad oltranza la loro protesta “per ottenere l’autorizzazione che ci permetta di presentare Palermo ai turisti”. Vito Santoro fa sapere che sono tornati in piazza soprattutto in seguito al malore che ha colpito un autista di una moto ape, finito in ospedale la notte scorsa. “Un nostro fratello, per paura dei vigili, è finito in ospedale per un infarto”. Non è una situazione sostenibile – continua – Aspettiamo solo la grazia dal sindaco di Palermo e dall’assessore Marco di Marco”.
In merito alle attività e ai servizi che i conducenti dicono di svolgere per il bene della città, Vincenzo Romagnolo dice che “ci occupiamo di far conoscere la città antica ai turisti. Diamo la possibilità ai visitatori di venire a contatto con la vera Palermo. Con le moto ape riusciamo ad entrare dentro il centro storico, dentro i mercati, dove non riescono i bus”.
Parole dure nei confronti dei tassisti. “Noi non vogliamo nessuno contro perché non andiamo ad intaccare nessun altro servizio – conclude Romagnolo – Non vogliamo che i tassisti e i proprietari delle carrozze si oppongano e impediscano queste autorizzazioni”.
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09 Maggio 2013, 20:49