30 Settembre 2017, 09:21
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CATANIA – Bloccato il Raid dell’Etna. Le auto storiche arrivate in piazza Duomo sono state fermate dai senza tetto, ieri sera hanno iniziato ad attuare la loro eclatante protesta dormendo sui cartoni sotto l’elefante. Momenti di tensione stamattina alla manifestazione motoristica. I manifestanti hanno occupato la sede stradale di via Etnea inveendo contro le auto e i loro piloti. “Non puoi passare con una Porsche e davanti ti trovi un bimbo senza casa – questo il loro grido – non lo possiamo sopportare”. La deviazione del percorso del Raid, poche centinaia di metri, ha riportato la situazione alla normalità.
In piazza, per incontrarli, il capo di gabinetto Beppe Spampinato. “La soluzione trovata dal comune, purtroppo, slitta al 15 settembre, ma non dipende da noi – dice ai manifestanti Spampinato – e si tratta comunque di soluzioni tampone, ci muoviamo in tutte le direzioni”. “Basta! Non si può continuare a stare nei B&B o per strada – il grido dei senza tetto presenti in piazza – vogliamo parlare col sindaco, con l’assessore ai servizi sociali che non abbiamo mai visto. Abbiamo bisogno di una sistemazione qualunque, ma una sistemazione. Abbiamo bisogno di lavare i nostri panni, vietato all’interno dei B&B che ci ospitano, abbiamo bisogno di far crescere i bimbi in una casa”.
LA CRONACA DI IERI NOTTE. Ieri notte è scattata la protesta dei senzatetto, degli sfrattati, di quelli che dormono sulle panchine davanti al vecchio ospedale Garibaldi. “Promesse e promesse, oggi è il 30, e nessuna risposta dall’assessorato ai servizi sociali – dice Giuseppe Cappadonna – oggi doveva finire”. Avevano protestato il 21 agosto scorso in via Dusmet, davanti la sede dell’assessorato ai servizi sociali, bloccando i binari della ferrovia sugli “archi”.
“Da quell’incontro avevamo avuto rassicurazioni dal capo di gabinetto, Beppe Spampinato e dal dirigente Carmela Campione – dichiara Alessio Ossino – oggi siamo qui per gridare con forza che non vogliamo essere abbandonati”. In città l’emergenza abitativa è una costante e in quell’occasione, durante l’incontro, si era ipotizzata una soluzione tampone con delle stanze in alloggi IACP.
“Noi non riusciamo più a sostenere questa situazione al limite – continua Cappadonna – tra rifugi per senza tetto, auto e panchine. Siamo stati cacciati anche dal vecchio Garibaldi, nessuno ci vuole vedere, tutti si girano dall’altra parte. Stasera siamo qui per ribadire che esistiamo e viviamo una situazione al limite. Tra di noi ci sono nuclei familiari con bimbi piccoli, chi ha perso il lavoro, chi si è separato e non trova più un alloggio. Situazioni di forte disagio anche psicologico”.
“Siamo cittadini italiani, abbiamo grossi problemi e ci sentiamo emarginati – aggiunge Ossino – sempre soluzioni a tempo determinato, non si può vivere così, protesteremo e grideremo!”.
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30 Settembre 2017, 09:21