"Trapani amata dagli stranieri, riscoperta dagli italiani" - Live Sicilia

“La provincia di Trapani amata da stranieri e riscoperta dall’Italia”

Parla il presidente della sezione trapanese di Federalberghi: "Stagione più che positiva"
L'INTERVISTA
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5 min di lettura

TRAPANI – “Ancora per fortuna non è tempo di bilanci perché la stagione turistica è ancora in corso, ma quando tireremo le fila certamente diremo che è stata positiva. Mantenere il risultato sarà non dico difficile o impossibile ma problematico”. Antonio Marino è il presidente della sezione trapanese di Federalberghi, è un imprenditore del settore, quindi parecchio titolato a parlare di turismo e ricettività turistica.

“Dopo due anni di sosta – dice – quest’anno abbiamo avuto una buona presenza di turisti italiani e una straordinaria presenza di stranieri. La provincia di Trapani piace tantissimo agli stranieri, gli italiani la stanno riscoprendo. Siamo tornati sui numeri di presenze del 2019 e nonostante già adesso siamo in quella che è considerata bassa stagione i numeri delle presenze continuano ad essere alti”.

A trainare sempre i centri classici del turismo?

“San Vito Lo Capo, le Egadi, Pantelleria, Castellammare del Golfo, Trapani – risponde Marino – hanno fatto alzare i numeri ma in questo 2022 abbiamo registrato presenze buone in centri della provincia che solitamente erano fuori dai circuiti ricettivi, penso per esempio a Marsala, Mazara, Castelvetrano. Un altro aspetto positivo è certamente quello che gli arrivi di turisti sono cominciati già dalla primavera, da aprile, maggio e continuano ancora adesso. Il nostro territorio attrae turisti e l’organizzazione ricettiva è migliorata, si è anche raffinata”.

Talvolta però abbiamo registrato come aspetto critico quello degli elevati costi di soggiorno.

“In un certo momento dell’estate e nei centri a forte vocazione turistica – osserva Marino – è vero che l’offerta è stata caratterizzata da alti prezzi, ma questo è stato determinato dalla domanda parecchio alta, non credo che però si possa parlare di esagerazioni o pretese non giustificate rispetto ai servizi resi. Poi aggiungo credo sia più corretto parlare di lieve rialzo dei prezzi in uno stretto arco temporale”.

Oggi però bisogna fare i conti con i costi energetici alle stelle. Che succede nel mondo delle strutture alberghiere e ricettive in genere?

“Adesso per fortuna abbiamo il meteo dalla nostra parte, le temperature ci aiutano. In questo momento non c’è bisogno dei condizionatori o degli impianti di riscaldamento. Così come non si è al buio prima delle 19, quindi c’è la possibilità di continuare a lavorare risparmiando. Però già da ora come Federalberghi abbiamo raccolto preoccupazioni, tanti hanno preannunciato la chiusura cominciando dalla prossima stagione invernale, diversi imprenditori non hanno nascosto poi la necessità già percorsa di accedere al credito non per fare investimenti ma per pagare le bollette energetiche”.

Cosa fare allora per non arrivare a toccare un forte crisi del settore?

“Bisogna lavorare nel mondo dell’impresa per riuscire a calmierare i prezzi, e parlo rivolto al settore dei fornitori, fermo restando che a livello regionale e nazionale Federalberghi si sta adoperando per sottoscrivere accordi con le società fornitrici di energia, al fine di venire incontro agli imprenditori del settore ricettivo nel momento della sottoscrizione di nuovi contratti o rinnovo. Se riusciamo a lavorare facendo rete tra tutti gli imprenditori penso che certamente non eviteremo la crisi, che ha una matrice internazionale come sappiamo, ma non conosceremo una grave crisi”.

Torniamo all’aspetto ricettivo di questa stagione, cosa ha funzionato?

“Cosa funziona ancora – risponde il presidente di Federalberghi Trapani – preferisco parlare al presente perché per fortuna c’è una macchina organizzativa che non si è fermata con la fine dell’estate. Ottimo il lavoro condotto dal distretto turistico, proprio in questi giorni nella nostra provincia sono presenti una decina di travel blogger turistici che stanno visitando il territorio per poi diffondere le loro conoscenze in tutto il mondo. Gli undici travel blogger provenienti da tutto il mondo sono in giro per i posti più suggestivi della provincia di Trapani. ‘West of Sicily’ è il brand turistico nato nel 2021, sono 130 i Paesi in tutto il mondo da dove il portale ‘West of Sicily’ è seguito”.

Cosa non ha funzionato?

“Premettendo che le pubbliche amministrazioni si sono occupate dell’aspetto della pulizia delle città, il biglietto da visita è certamente cambiato in meglio, ma ancora tanto c’è da fare, il problema da risolvere è quello della mobilità. I turisti non dicono più, come una volta, che le nostre città sono sporche, disordinate, ma si lamentano di come sia carente il sistema dei trasporti e dei collegamenti”.

Esempi?

“Uno mi viene in mente subito – risponde Marino – è incredibile che nel periodo estivo San Vito Lo Capo sia collegata con l’aeroporto di Palermo con due sole partenze. Ma quello dei collegamenti pubblici è un aspetto critico che non mi pare venga affrontato. Scarsi i collegamenti con i due aeroporti più vicini, Birgi e Punta Raisi, e tra i centri turistici e il porto di Trapani. Io di recente sono stato in Francia, devo confidarle che ho avuto modo di fare il turista in giro per la Francia utilizzando i trasporti pubblici, cosa che da noi è cosa impossibile da fare”.

La ricetta per la prossima stagione?

“Dobbiamo spendere sapendo che questa terra in modo gratuito può contare sul mare e sulla natura, che restano la ricchezza preziosa a portata di mano rispetto alla quale dobbiamo solo fare in modo che non venga intaccata, mare e ambiente sono l’attrazione migliore di questa terra assieme certamente alla storia, alla cultura, ai sapori. Allora le risorse oltre che essere destinate a salvaguardare il territorio vanno spese per mobilità e servizi al turista. Se chiamati dalla pubblica amministrazione siamo pronti a dare il nostro contributo. Agli imprenditori del settore rivolgo poi l’invito a saper fare rete, certo la concorrenza deve esistere, ma penso che lavorare in sinergia sia cosa possibile quanto utile”.


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