La Regione cerca 12 giornalisti | Ma è già polemica sul bando

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27 Aprile 2019, 19:54

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PALERMO – La Regione ha pubblicato i due bandi per la selezione di 12 giornalisti, sei da inquadrare della categoria D e che quindi dovranno essere laureati e sei da inquadrare nella categorica C e che quindi dovranno dimostrare di avere il diploma. In entrambi i casi i candidati dovranno essere giornalisti professionisti iscritti nel relativo albo da più di dieci anni. Si può presentare istanza di partecipazione al concorso per titoli ed esami fino al 27 maggio. I vincitori avranno un posto a tempo indeterminato e a tempo pieno.

L’inquadramento secondo le categorie del contratto di lavoro degli amministrativi però non convincono la rappresentanza sindacale dei giornalisti. L’assemblea degli addetti stampa siciliani riuniti a Caltanissetta  ha approvato un documento nel quale chiede “con forza l’applicazione del contratto collettivo regionale siglato nel novembre 2007 ed esprime forte preoccupazione in merito al percorso, al campo e alle modalità di applicazione del contratto regionale prospettate nella delibera della Giunta regionale del 12 dicembre scorso e confermati con la pubblicazione sulla Gurs del 26 aprile del relativo bando di concorso”. La richiesta è così quella di non accettare l’inquadramento dei lavoratori proposto dalla Regione e piuttosto di impugnare i bandi.

Posizione moderatamente critica invece quella del presidente dell’Ordine d giornalisti Giulio Francese per cui la pubblicazione del bando “va salutata come una buona notizia che va a sanare una ferita aperta dal precedente governo Crocetta, ma resta il rammarico, dopo il lungo confronto con il presidente Musumeci e con il presidente dell’Aran, per non essere riusciti a fare quel passo avanti auspicato dall’Ordine e dal sindacato dei giornalisti”. Stando al comunicato dell’Odg Sicilia non andrebbe bene sia la scelta del contratto che sarà usato sia il fatto che il bando sia aperto ai soli iscritti da dieci anni nell’elenco dei professionisti. Dello stesso tenore anche il commento di Roberto Ginex e Alberto Cicero, rispettivamente segretario e presidente di Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani. Raccontando dell’incontro con Musumeci i due parlano di “rammarico per la totale chiusura sulla richiesta di applicazione del contratto di lavoro Fnsi-Fieg o comunque – proseguono – sull’intervento di una specifica area di contrattazione per i giornalisti degli uffici stampa pubblici così come indicato chiaramente dalle sentenze della Corte Costituzionale”.

Per partecipare ai concorsi occorre rispondere ai requisiti generici di partecipazione, primo fra tutti il possesso della cittadinanza italiana, europea o di uno status equiparato. I candidati devono godere dei diritti civili e politici ed essere in regola con gli obblighi di leva militare. Bisogna essere maggiorenni ma non si può essere in età pensionabile. Occorre inoltre avere l’idoneità fisica al ruolo messo a bando, non essere stato destituito, licenziato, o dispensato dalla Pubblica amministrazione e non avere riportato condanne che impediscano di lavorare nella burocrazia pubblica. Infine bisogna non avere avuto sanzioni disciplinari e occorre pure segnalare se si è stati sottoposti a procedimenti disciplinari mentre si presenta la domanda. Nel concorso per laureati, inoltre, occorre avere la laurea in scienze della comunicazione, in relazioni pubbliche o in lettere. Varranno inoltre tutti i titoli equiparabili.

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Per ciascuno dei concorsi c’è poi una riserva del 50 per cento dei posti. Una riserva quindi che riguarda sei posti che andranno a coloro che negli ultimi otto anni hanno svolto servizio presso l’Ufficio stampa e documentazione della Regione Siciliana per almeno tre anni, anche non continuativi.

Il concorso, come si diceva è per prove e per titoli e così in entrambi i concorsi si darà anche peso al voto di laurea o di diploma, a eventuali master e titoli post lauream, all’anzianità di iscrizione all’elenco dei professionisti nonché ai titoli di servizio: l’essere stato capo ufficio stampa o addetto stampa per enti pubblici o privati.

Se le richieste di partecipazione dovessero superare per ciascun concorso il numero di 1200 candidati si terranno delle prove preselettive. Poi ci saranno due prove scritte: una a risposte multiple o a risposta sintetica, l’altra consisterà invece nella redazione di un articolo. Gli argomenti degli esami sono il diritto costituzionale e amministrativo, l’ordinamento della Regione siciliana, il diritto penale dell’informazione, l’uso dei social e la comunicazione e informazione delle pubbliche amministrazioni. Durante il colloquio orale invece occorrerà dimostrare di sapere parlare l’inglese, di essere un “utente avanzato” dal punto di vista informatico, di conoscere la normativa sulla privacy, quella sull’anticorruzione, quella sui rapporti di pubblico impiego e infine di conoscere il codice etico della pubblica amministrazione regionale e il codice deontologico dei giornalisti. Solo allora ci saranno in nomi di chi andrà a ricostituire l’Ufficio stampa della Regione.

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27 Aprile 2019, 19:54

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