15 Dicembre 2019, 15:42
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PALERMO – La boccata d’ossigeno attesa dai teatri di tutta la Sicilia si è trasformata, finora, in doccia fredda: gli oltre 32 milioni di euro per riqualificarli, annunciati dal governatore Nello Musumeci circa un mese fa, in realtà finora sono circa 5. Così i 161 teatri che avrebbero dovuto beneficiare dei fondi, con tanto di graduatoria e ripartizione delle cifre, si sono ridotti a 27 nello sgomento generale di chi attendeva il contributo.
Il 19 novembre Musumeci aveva annunciato, con tanto di comunicato stampa, lo stanziamento di 32,3 milioni per la riqualificazione dei 161 teatri, come riporta anche il sito della Regione Siciliana. “I fondi – stanziati per interventi di restauro, ripristino, ristrutturazione, messa a norma e innovazione tecnologica – consentiranno la modernizzazione di strutture esistenti e l’apertura sia di nuovi spazi che di sale chiuse da tempo al pubblico”, si legge nel comunicato relativo al decreto della giunta regionale. “Il mio governo sta dando vita sul territorio a un investimento in cultura senza precedenti – aveva detto il presidente della Regione –. Ricordiamoci che i teatri siciliani pubblici e privati costituiscono una mappa identitaria dell’Isola e sono depositari della memoria e del carattere del territorio. Ho voluto imprimere una svolta per affermare il principio che ‘con la cultura si mangia’ e che può generare sviluppo”.
Il dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana diretto da Sergio Alessandro aveva anche predisposto la graduatoria. Tra gli enti beneficiari inizialmente individuati dalla Regione figuravano Comuni, enti pubblici, istituti scolastici, parrocchie, enti no-profit e imprese private impegnate nel campo teatrale. Questa la l’originaria ripartizione per provincia delle 161 strutture e dei relativi fondi: 18 teatri ad Agrigento per 3,9 milioni di euro; 10 a Caltanissetta per 1,8 milioni; 34 a Catania per 6,2 milioni; 7 a Enna per 1,5 milioni; 26 a Messina per 5,1 milioni; 29 a Palermo per 6 milioni; 8 a Ragusa per 1,6 milioni; 13 a Siracusa per 2,8 milioni; 16 a Trapani per 3,4 milioni.
Il decreto di novembre però conteneva già una ‘postilla’: i primi 27 progetti in graduatoria sarebbero stati finanziabili nei limiti di uno stanziamento di poco inferiore a cinque milioni di euro.
Poi con un secondo decreto, datato 6 dicembre, la giunta regionale ha annullato il precedente e ha fornito una nuova graduatoria: i 161 teatri della prima, lunga lista si sono ridotti appunto a 27, per un finanziamento complessivo di circa cinque milioni di euro: lo stesso citato nella postilla del vecchio decreto. Della precedente graduatoria di beneficiari del maxi finanziamento da oltre trentadue milioni non c’è più traccia.
A sollevare la questione è Michele Catanzaro, deputato regionale del Partito democratico, che attacca il governatore: “Il bluff del governo Musumeci ormai non ha più limiti, spazia a 360 gradi in tutti gli ambiti della vita sociale, culturale ed economica della Sicilia e oggi sfiora il ridicolo rispetto alla vicenda del finanziamento a beneficio dei teatri siciliani. Oggi scopriamo che i soggetti beneficiari sono soltanto 27, il 90 per cento dei quali, guarda caso, nel versante centro-orientale della Sicilia – osserva il deputato commentando la nuova graduatoria –. Al di là delle conclusioni beffarde di questa vicenda, che certamente susciteranno reazioni nel mondo della cultura e delle arti, mi chiedo che senso abbia continuare a illudere la Sicilia con proclami che poi restano lettera morta, suscitando disillusione e amarezza. Se il presidente pensa che i siciliani si facciano prendere in giro dalle sue promesse sappia che dietro di sé lascerà soltanto macerie”. Intanto, anche molti sindaci dei Comuni in cui si trovano le strutture rimaste al momento senza fondi promettono battaglia.
A Catanzaro replica il governatore, Nello Musumeci: “Nessuno verrà lasciato indietro, nel 2020 verranno emessi i decreti di finanziamento”.
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15 Dicembre 2019, 15:42