02 Aprile 2013, 15:07
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PALERMO – “Abbiamo deciso di uscire dalla Mediterranea Holding per un’operazione di trasparenza”, dice l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi. Ed infatti con una delibera di giunta firmata da Rosario Crocetta, su proposta dello stesso Bianchi, arriva l’autorizzazione a vendere il pacchetto azionario di proprietà della Regione. Nella delibera in realtà si parla della “valorizzazione delle azioni possedute”.
La Mediterranea Holding di Navigazione spa è la società che controlla la Siremar, compagnia di trasporti marittimi che collega tutte le isole minori alla Sicilia. E la Regione ne possiede il 43 per cento. “La decisione nasce davanti ad una vera e propria anomalia – sottolinea Luca Bianchi –, visto che la Regione da un lato possiede una società e dall’altro le paga un servizio con un contratto particolarmente salato”. Nel bilancio sono infatti stanziati circa 180 milioni di euro per il trasporto verso le isole minori. “Noi però paghiamo sia per il contratto che per la ricapitalizzazione – ricorda l’assessore all’Economia -, a questo punto meglio uscire dalla società. Almeno in questo modo non dovremo sottoscrivere ulteriori aumenti di capitali, e potremo parallelamente ridiscutere il contratto di servizio”. L’ultima capitalizzazione è di poche settimane fa, ed ammonta a 2,3 milioni di euro, versati dalla Regione ma non dagli altri soci privati della Mediterranea Holding, ovvero la Lauro spa e la Cape spa. Al momento comunque non corrono rischi i collegamenti con le isole minori, dalle Eolie alle Pelagie, passando per le Egadi. Così Bianchi precisa: “Continueremo a fornire un servizio, cui non si può rinunciare, anche se va razionalizzato”. Una partita tutta da giocare, con tempi da verificare, perché dovrà prima concludersi la procedure di vendita.
All’orizzonte invece un’altra operazione che porterà un piccolo tesoretto immobiliare nelle casse regionali. Si tratta dell’assorbimento di Espi ed Ems da parte della Regione Sicilia. La liquidazione delle due società subirà infatti un’accelerazione. “Sono due società in liquidazione da circa quindici anni – afferma Bianchi -, per cui abbiamo deciso di far sì che questo processo possa compiersi definitivamente”. A bloccare la liquidazione dell’Ente siciliano per la promozione industriale e dell’Ente minerario siciliano sono stati in modo particolare i diversi contenziosi ancora aperti. “Abbiamo deliberato il trasferimento dei contenziosi direttamente alla Regione – precisa Bianchi –, così come quello del fondo costituito di proposito per compensare eventuali contenziosi persi”. Allo stesso tempo però la società acquisirà il patrimonio immobiliare di Espi ed Ems. Un piccolo tesoretto di cui parla il titolare dell’assessorato all’Economia: “Si tratta di aree industriali, alcuni capannoni e casolari, e diversi immobili”. Intanto il controllo della Resais spa, parte delle cui quote sono di proprietà proprio di Ems e Espi, passa contestualmente alla Regione Sicilia. “Rientra nel piano di razionalizzazione della spesa. Cerchiamo di semplificare, chiudendo tutti quegli enti improduttivi. Quando non riusciamo puntiamo ad accorpare quanto possibile”. Il piano Bianchi-Crocetta per tenere in piedi il bilancio prende forma, mentre la legge finanziaria deve ancora passare dalla Forche Caudine dell’Assemblea.
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02 Aprile 2013, 15:07