10 Giugno 2016, 19:32
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PALERMO – Anche la Regione Siciliana si mette a dieta. E a partire dal primo luglio dirà addio a circa seicento poltrone da dirigente. Il “taglio” è stato messo nero su bianco da una delibera di giunta. Un provvedimento che riduce a 1437, dalle attuali 2059, le strutture in cui si articola la macchina amministrative, tra le quali rientrano anche le unità alle dirette dipendenze dei Dipartimenti generali. A spiegarne le modalità agli uffici regionali è una circolare che porta la firma del segretario generale Patrizia Monterosso, dell’avvocato generale dell’Ufficio legislativo e Legale Romeo Palma, del dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica Luciana Giammanco e dal ragioniere generale Salvatore Sammartano.
Una “cura dimagrante” che era stata prevista nella finanziaria del 2015, che trova oggi applicazione. Nella legge di stabilità si prevedeva che “ai fini di una razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica”, l’amministrazione regionale provvedesse “alla riorganizzazione del proprio apparato amministrativo in misura non inferiore al 30 per cento”.
Una riduzione drastica ma che, si legge nella delibera di giunta, è comunque “improntata a garantire e assicurare l’efficienza di azione di ciascun dipartimento”. La “sforbiciata” dovrebbe risparmiare, in massima parte, le amministrazioni periferiche, dove si è intervenuto solo nei casi “ritenuti necessari” con l’obiettivo di tutelare “le esigenze del cittadino a livello provinciale e sub provinciale”.
La circolare del dipartimento della Funzione pubblica detta ai vari dipartimenti tutte le istruzioni necessarie per cercare di “assicurare la continuità dell’azione amministrativa”, anche in ragione della “imminente scadenza del termine del 30 giugno”. Una sorta di vademecum con le istruzioni per l’attivazione della procedura di copertura delle postazioni dirigenziali e per il reinserimento di parte del personale che dal primo luglio perderà la poltrona.
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10 Giugno 2016, 19:32