26 Marzo 2010, 19:43
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“Documenterò puntualmente la situazione al ministro della Salute Ferruccio Fazio cui compete la vigilanza sulla Croce Rossa Italiana e inviterò i prefetti a scongiurare il pericolo della interruzione di un servizio pubblico.
Confuteremo le confuse argomentazioni del commissario Rocca, che appare poco informato, con una dettagliata relazione che invieremo a tutti gli organi competenti, a cominciare dalla commissione Sanita’ dell’Ars, affinchè si faccia piena chiarezza su come stanno realmente le cose. Non accetteremo in alcun modo pressioni indebite, si assumera’ la Croce Rossa la responsabilità di interrompere il servizio di emergenza urgenza e di lasciare oltre 3.000 dipendenti senza posto di lavoro”.
L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, replica così alle affermazioni del commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca. “Credo – prosegue Russo – che in questo momento, anzichè creare panico tra i lavoratori, occorra un maggiore senso di responsabilità, consono alla posizione istituzionale e alla delicatezza di questa fase. Si era costruito, e formalizzato con appositi documenti, un percorso finalizzato a garantire un’ordinata transizione dalla Sise alla Seus che adesso rischia di interrompersi irresponsabilmente a causa di una improvvisa quanto confusa presa di posizione del commissario Rocca.
Stavamo lavorando costruttivamente per trovare soluzioni condivise, pur consapevoli di avere entrambi ricevuto una pesante eredità su cui più volte la Corte dei Conti era intervenuta”.
“La Seus – conclude Russo – è pronta a svolgere il servizio che ovviamente richiede quella necessaria gradualità delle fasi tecniche, peraltro oggetto di una puntuale e dettagliata interlocuzione che auspicavamo potesse sfociare in un accordo. Se la Croce Rossa Italiana pensa che l’unica soluzione possibile sia quella di costringere la Regione siciliana a rilevare la Sise con tutti i suoi debiti – frutto di una gestione dissennata su cui la Croce Rossa evidentemente non ha
adeguatamente vigilato pur essendo socio unico della stessa – siamo lontanissimi da una possibile soluzione della vertenza. Oltretutto, con una lettera che risale a pochi giorni fa, avevo comunicato al commissario Rocca che sono già in pagamento alcune rilevanti somme, ma solo quelle che fanno parte dei debiti che hanno un fondamento giuridico
e sono ampiamente documentabili con regolare fatturazione. Forse sta proprio qui la chiave di questa improvvisa e irresponsabile rottura della collaborazione. Sia chi aro che non potranno essere i cittadini siciliani a pagare il conto di allegre gestioni amministrative.
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26 Marzo 2010, 19:43