06 Novembre 2019, 17:45
8 min di lettura
PALERMO – Il voto segreto e qualche franco tiratore, le assenze e i congedi di sei deputati della maggioranza, e un muro contro muro fra maggioranza e opposizione. Gli elementi per consentire che oggi a Sala d’Ercole, durante la votazione del ddl rifiuti, saltasse il banco, c’erano tutti e così è stato. Il ddl rifiuti ha iniziato il suo percorso in aula con una sonora bocciatura al primo articolo a causa del voto segreto: 29 favorevoli e 30 contrari. Questo voto finale sull’articolo però era stato ampiamente anticipato da ripetuti ko che hanno visto approvate o norme volute dall’opposizione grazie a un precedente accordo o norme volute dalla stessa opposizione con un’affermazione della forza dei numeri.
Musumeci si è schierato contro il voto segreto. “La legge sui rifiuti – ha commentato il governatore – che deve mettere ordine e contrastare la criminalità organizzata non si può fare con un Parlamento che si nasconde dietro il voto segreto. Chi è che non ha il coraggio di metterci la faccia insieme al nome e cognome? Chi vuole nascondersi dietro uno strumento di viltà? Dopo un anno dalla presentazione del disegno di legge sulla riforma da parte del governo e ventinove sedute di Commissione, una parte dell’Assemblea regionale ha deciso di bloccare tutto. Qualcuno, fuori dal Palazzo, brinda e ringrazia”.
In aula il presidente della Regione è andato su tutte le furie non risparmiando le critiche anche a Claudio Fava accusato anche lui di rifugiarsi dietro il voto anonimo. “È questa la sua etica?”, gli ha chiesto. Così il presidente della Commissione antimafia, chiamato in causa, non ha esitato a rispondere: “Stiamo facendo confusione fra la legge che si occupa della governance e il piano. Aspettiamo da due anni il piano rifiuti . E’ nell’assenza del piano rifiuti che i privati hanno avuto un monopolio sul settore. E’ questo governo che ha dato l’ok a 1,8 milioni di metri cubi in più alle discariche dei Leonardi. E’ stato questo governo che ha dato una proroga di dieci anni all’Oikos di Misterbianco. Mi si sta addebitando la colpa di tutto quello che è accaduto come se dietro di me si celassero chissà quali interessi, ma la verità è che non c’è una maggioranza a sostegno di questo ddl e questa non può essere colpa dei deputati di opposizione”.
I numeri a Musumeci non mancherebbero ma mancano. Il presidente della Regione, mentre a Palazzo dei Normanni ci sono 69 deputati, può contare su 37 parlamentari. Oggi però in aula mancavano sei componenti della coalizione: Gianfranco Miccichè, Rossana Cannata, Giuseppe Compagnone, Pippo Gennuso, Luisa Lantieri e Stefano Pellegrino. Durante le varie votazioni le maggioranze sono state variabili. Poi al momento del voto finale al governatore è mancato un solo voto a favore fra i votanti, mentre un voto di un deputato della maggioranza non è stato registrato. È bastato il voto contrario di un solo deputato quindi per minare l’articolo per farlo saltare.
All’esito della votazione non è giovato, il muro contro muro fra l’esecutivo e le opposizioni che anche oggi hanno continuato a chiedere un confronto che è mancato e che ha portato Pd e M5s alla battaglia. “È vergognoso – ha detto il capogruppo del Partito democratico Giuseppe Lupo, a margine della seduta – che il governo si sia rifiutato di rispondere in aula alle richieste di chiarimento dei deputati su chi dovrà pagare i due miliardi di debiti accumulati dai vecchi Ambiti Territoriali Ottimali in liquidazione. La verità è – ha aggiunto Lupo – che con questo disegno di legge il governo Musumeci scarica i debiti sui comuni mandandoli in dissesto e facendo pagare il conto ai siciliani. Noi abbiamo votato contro l’articolo 1, così come avevamo largamente anticipato, – ha continuato – perché non tiene conto delle nuove direttive europee che riguardano l’economia circolare, ma non mi sorprende che alcuni deputati della maggioranza abbiano responsabilmente votato contro la riforma ascoltando la voce dei sindaci e dei cittadini”
Il dibattito che in aula è stato sospeso è continuato in sala stampa dove Eleonora Lo Curto ha raggiunto i deputati di minoranza che stavano rilasciando dichiarazioni per accusare: “Chi oggi ha votato contro garantisce il sistema Montante. È una vergogna. È stata un’operazione gattopardiana per non fare cambiare nulla”.
Per Francesco Cappello “il pesantissimo stop in aula alla legge sui rifiuti è la pietra tombale sul governo Musumeci”. “Il presidente della Regione – ha aggiunto il capogruppo del M5s- prenda atto che il suo esecutivo ha ormai l’encefalogramma piatto. Musumeci infatti si ostina ad andare avanti in una direzione senza sbocchi. Anche sulla legge sui rifiuti si è ostinato a proseguire senza accogliere la nostra proposta e di parte dell’aula di rispedire tutto in commissione. Continua a suonare – ha concluso – ostinatamente la sua inutile musica mentre il Titanic-Sicilia affonda inesorabilmente”.
LEGGI ANCHE
L’EDITORIALE – L’opposizione si oppone. Rifiuti, qual è il segreto?
La maggioranza contro Pd e M5s: “Sono irresponsabili”
LA DIRETTA
18.41 – L’aula è rinviata a martedì.
18.33 – Claudio Fava interviene “per fatto personale”. “Stiamo facendo confusione – afferma – fra la legge che si occupa della governance e il piano. Aspettiamo da due anni il piano rifiuti. E’ nell’assenza del piano rifiuti che i privati hanno avuto un monopolio sul settore. E’ questo governo che ha consentito l’allargamento della discarica di Leonardi. E’ stato questo governo che ha dato una proroga di dieci anni all’Oikos di Misterbianco. Mi si sta addebitando la colpa di tutto quello che è accaduto come se dietro di me si celassero chissà quali interessi, Non c’è una maggioranza a sostegno di questo ddl e non può essere colpa dei deputati di opposizione”.
18.29 – Giovanni Bulla (Udc) si lamenta del fatto che il suo voto non stato registrato. Di Mauro: “Ormai il voto è stato certificato”.
18.24 – Musumeci è su tutte le furie. “Onorevole Fava – attacca – mi stupisco della sua etica. Qualcuno grida: ‘Onestà. Onestà. Onestà’. Ma l’onestà si manifesta quando un deputato ha il coraggio di metterci la faccia. Parlo di tutti. Chi abbiamo fatto contento bloccando con questo ddl?”
18.22 – Interviene il presidente della Regione Nello Musumeci: “Mi auguro che migliaia di siciliani guardino questa diretta perché è giusto che la Sicilia sappia cosa sta accadendo. In commissione si è lavorato per 29 sedute e in questi mesi di confronto sono stati ascoltate le istanze del deputato Trizzino e del Pd. Ieri abbiamo concordato un calendario e ci siamo accordati per un confronto informale. Il presidente Micicchè, impossibilitato a essere presente, ha chiamato i capogruppo di Pd e M5s perché non ci fossero voti segreti. Qui è accaduto tutto il contrario”.
18.19 – Giampiero Trizzino (M5s): “Vorremmo che ci fosse condivisione ma questo impianto non funziona e lo ha capito anche la sua stessa maggioranza. C’è un problema di fondo se anche la maggioranza non vuole votare questa legge”.
18.18 – Claudo Fava (Misto): “Questo è un voto politico che chiede un’analisi”.
18.15 – Viene richiesto il voto segreto per per l’approvazione di tutto l’articolo. Con trenta voti contrari e ventinove a favore l’articolo è bocciato.
18.10 – Sull’ennesimo emendamento soppressivo di un comma, il 4, l’assessore Pierobon afferma: “Ci rimettiamo all’aula ma state facendo un pasticcio enorme. Togliere tutto il comma 4 che asseconda le istanze che avevate propugnato in Commissione è stupefacente”. Anche la Commissione si era rimessa all’aula e cioè non aveva dato un’indicazione sul voto lasciando libertà di voto. Il Pd ritira l’emendamento.
18.08 – Ok a un emendamento del M5s che ha il parere favorevole della Commissione e del governo.
18.07 – Viene richiesto il voto segreto. L’emendamento passa con l’ok di 33 deputati contro 28.
18.07 – Interviene l’assessore Pierobon: “Con questo emendamento calcifica la capacità del governo di decidere dove fare gli impianti”.
18.03 – Giampiero Trizzino: ” Quando il Partito democratico chiedeva una replica del governo aveva ragione perché attorno a questi articoli si snoda tutta la legge”. Il deputato illustra un suo emendamento secondo cui le aree di amministrazione dei rifiuti dovrebbero tenere conto dell’impiantistica”.
18.02 – Con 29 voti favorevoli e 30 contrari non passa l’emendamento soppressivo del comma tre dell’articolo 1.
17.53 – Voto segreto su un emendamento di Claudio Fava che fissa a 50 per cento la percentuale di raccolta differenziata da recuperare. Viene approvato l’emendamento con 33 voti favorevoli e 20 contrari.
17.48 – Vengono approvati due emendamenti a firma Fava, un emendamento passa con il voto segreto. In entrambi i casi sono delle norme di principio su raccolta differenziata e utenze in zone agricole.
17.40 – La maggioranza salda anche su un emendamento che per Anthony Barbagallo (Pd)”in quanto si occupa di valorizzazione dei rifiuti in termini economici si occupa di termovalorizzazione”.
17.39 – Viene richiesto il voto segreto su un emendamento soppressivo sul comma 2 dell’articolo 1 della legge.
17.38 – Viene richiesta la presenza del numero legale che c’è.
17.33 – Antonello Cracolici (Pd): “Che intenzioni avete? Possiamo fare battaglia politica e come opposizione possiamo provare a vincere. Se decidete di andare avanti senza ragionare allora vuol dire che ieri abbiamo recitato”.
17.29 – Giuseppe Lupo (Pd): “Secondo me andrebbero posti degli argomenti propedeutici. Ieri c’è stata una discussione generale ma vorremmo sapere qual è la replica del governo. Vogliamo sapere qual è la posizione del governo rispetto ai debiti”. Lupo presenta l’esempio di un comune che in un anno percepisce 700mila euro di trasferimenti ma dai debiti degli ex Ato potrebbe avere 1 milione di debiti.
17.27 – Il presidente della seduta è Giovanni Di Mauro e questi ha chiesto di ritirare gli emendamenti soppressivi all’articolo 1. “Questa è la cornice della legge”. Viene messo ai voti il primo emendamento soppressivo
17.25 – Giusi Savarino (Db): “In commissione abbiamo raggiunto un accordo sul tema della distanza dai centri urbani. Occorre distinguere le istanza fin ora presentate
17.23 – Anthony Barbagallo (Pd): “Oggi dovevamo votare degli articoli che non avrebbero causato chissà quale complicazione. Ma ci sono degli argomenti abbastanza piccanti come la distanza degli impianti dal centro abitato di almeno cinque chilometri e la realizzazione di possibili termovalorizzatori”.
17.22 – L’aula inizia dopo un rinvio di un ora per consentire la presenza del presidente della Regione Musumeci.
Pubblicato il
06 Novembre 2019, 17:45