16 Maggio 2013, 16:33
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PALERMO – Il modo migliore per guardare al futuro? Recuperare il passato. Potrebbe essere questo il leitmotiv di quello che è un ritorno in parte atteso, in parte sorprendente. Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni, oggi, ecco campeggiare il simbolo di “Alleanza nazionale”. Partito sacrificato sull’altare del grande, grandissimo Popolo delle libertà. Ma che potrebbe tornare in gioco presto. Fin dalle prossime politiche. Dopo i traumi che hanno portato la destra siciliana a dividersi in tanti rivoli: dai finiani di Futuro e libertà, alla destra di Storace, fino ai freschissimi “Fratelli d’Italia” di La Russa. Senza contare i tanti ex An confluiti proprio nel Pdl. Mentre in Sicilia, alle ultime regionali, ecco le istanze della “destra-destra” affidate al candidato Nello Musumeci e alla lista che porta il suo nome, divenuta gruppo al’Ars.
Oggi, però, proprio all’Ars ecco la prima “prova generale” di reunion. E i protagonisti sono “di peso”. C’è l’ormai ex co-co-co del Pdl Domenico Nania, il leader della destra Francesco Storace, il fondatore di “FareItalia” Adolfo Urso, l’ex vicepresidente dell’Assemblea Santi Formica. E i tanti esponenti di Fli come il coordinatore nazionale Roberto Menia e i siciliani Nino Lo Presti, Alessandro Aricò, Livio Marrocco.
L’idea è chiara. “A destra – spiega Santi Formica – c’è uno spazio enorme. Il Pdl ha infatti emarginato, abbandonato tutti i rappresentanti politici legati alla tradizione di Alleanza nazionale. Ma la gente, in Sicilia come in Italia, sente il bisogno di un partito di destra”. Un partito che potrebbe essere il frutto dell’unione, come detto, di tante esperienze, dei frammenti di quell’esperienza. “L’incontro di queste forze – prosegue Formica – è nelle cose. E avverrà. Siamo uniti da un’unica radice. E su quella dovremo basare la rinascita del partito”. “Un partito però – puntualizza l’ex capogruppo di Fli all’Ars Livio Marrocco – che dovrà adeguarsi ai tempi. Al mondo, che nel frattempo è cambiato sensibilmente. Penso a una ‘Alleanza nazionale 2.0’”.
“I movimenti di destra – ecco l’appello di Domenico Nania, fino a pochi mesi fa uno dei co-coordinatori del Pdl – si presentino uniti alle prossime elezioni europee. L’obiettivo del superamento della soglia del 4% potrebbe costituire un importante risultato dal quale ricominciare. La marginalizzazione della destra – prosegue Nania – è un conseguente impoverimento del centrodestra. Non avrà importanza se non ci presenteremo con il simbolo di Fli, La Destra, o Fratelli d’ Italia, si penserà ad un nuovo simbolo che raccolga le istanze comuni”.
E il nuovo simbolo, come detto, va cercato nel passato. Anche se la ricomposizione non è così semplice, né scontata. Non sembrano molto convinti, infatti, i “Fratelli d’Italia”. “Ma La Russa – spiega Formica – ci ha fatto giungere una lettera con la quale ha espresso la propria simpatia e il proprio gradimento all’idea che stiamo lanciando”:
“Fratelli d’Italia – ha commentato Francesco Storace – rischia di commettere lo stesso errore di Fli: pensare di essere autosufficiente e cercare di andare avanti attraverso tentativi di annessione. Ciò non è possibile. Invito La Russa e a ritrovare insieme le ragioni di una lotta politica, pensando ad un progetto comune più ambizioso”. Insomma, per guardare al futuro, a volte, serve un passo indietro nel passato.
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16 Maggio 2013, 16:33