12 Dicembre 2016, 06:12
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PALERMO – Sta meglio e, seppure sofferente, ha riposto alle domande del giudice, parlando di una persona finora rimasta estranea alle indagini. Qualcuno che non avrebbe partecipato alla rissa, ma che potrebbe aiutare gli investigatori a ricostruire la folle notte di violenza davanti alla rosticceria Ganci.
Nicholas Moceo, 18 anni, lo scorso 27 novembre è stato accoltellato al culmine di una rissa. Adesso sta meglio e ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Walter Turturici. Lo stesso Gip aveva ordinato l’arresto di Giovan Battista Caputo, 47 anni, di professione odontoiatra, Gabri Henrique Dos Santos e Ana Paula Alves Pereira, di 26 e 33 anni. A tutti sono stati concessi i domiciliari. Obbligo di presentazione per i presunti componenti della fazione opposta: Giuseppe Piricò, Luckrai Koonnjul, 21 anni, Cristian Caracausi, 20 anni, e Moceo.
Moceo, che tramite i suoi legali, gli avvocati Anthony De Lisi e Angela Ajello, ha annunciato di volersi costituire parte civile, ha raccontato – naturalmente il suo racconto è al vaglio degli investigatori – di essere stato aggredito. Di quella folle notte ricorda l’arrivo di Caputo in compagnia delle brasiliane Gabri Henrique Dos Santos e Ana Paula Alves Pereira, e di una quarta persona non ancora identificata.
Quando i poliziotti giunsero sul posto Caputo era riverso per terra con il volto tumefatto. Fu lui a dire di essere stato picchiato. Gli agenti, però, avrebbero accertato che nel corso della rissa Caputo avrebbe colpito Moceo all’addome con un coltello ritrovato, ancora sporco di sangue, sotto il suo Suv. La rissa è iniziata forse per un parola di troppo indirizzata a una delle brasiliane arrivata alticcia in via Malaspina.
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12 Dicembre 2016, 06:12