La rivolta nella Lega, Gelarda: |"Solo 8 firme su quel documento" - Live Sicilia

La rivolta nella Lega, Gelarda: |”Solo 8 firme su quel documento”

Replica anche Triolo: "Qualcuno vuole danneggiarci"

PALERMO – “Questo documento è politicamente insignificante”. Lo afferma il responsabile degli Enti locali della Lega in Sicilia occidentale, Igor Gelarda, in merito al documento sottoscritto da alcuni esponenti del Carroccio a Palermo e provincia. “A fronte di oltre 60 amministratori locali che hanno aderito alla lega in Sicilia occidentale, tra sindaci, assessori e consiglieri comunali, sono 7 o 8 i veri firmatari di questa nota – aggiunge Gelarda, che è capogruppo della Lega al consiglio comunale di Palermo -. Infatti alcuni di questi firmatari sono stati coinvolti senza saperne nulla. Questo è il caso dei due consiglieri della provincia di Agrigento, Lillo Burgio e Domenico Agosta, che hanno già smentito, attraverso Facebook, di avere apposto la loro firma su questo documento. Un’altra consigliera, inserita tra i firmatari, ci ha detto di non avere mai letto questo documento. Tra i firmatari risulta anche un tale Totò Mannina, che non è più consigliere comunale di Ciminna, e quindi non è un amministratore locale, e che non sappiamo neanche se sia iscritto alla Lega. Non capiamo, dunque, a che titolo abbia potuto firmare un documento fatto da consiglieri comunali e di circoscrizione. Siamo sereni per l’attività che abbiamo fatto – aggiunge Gelarda – e il senatore Candiani ha ribadito la sua massima fiducia nel nostro operato. Vince la squadra, e vincono quei siciliani che capiscono che è il momento di cambiare mentalità, e remare tutti insieme per il bene dell’isola”.

Dello stesso tenore anche la replica di Antonio Triolo, commissario provinciale del partito, anche lui oggetto delle critiche: “Sono assolutamente esterrefatto – dice – per la nota divulgata da alcuni consiglieri comunali con cui viene messo in dubbio l’operato compiuto fino a ora”. Triolo ricorda che la nomina dei commissari cittadini della Lega “è di competenza del segretario provinciale e sono state operate, come in ogni altra provincia siciliana, dopo adeguato confronto e valutazione – prosegue -. Inoltre, dove esiste una realtà di Lega presente e riconoscibile, sono state anche discusse con gli iscritti del territorio. Il documento diffuso oggi, in realtà, rappresenta la posizione di una piccola parte, cioè di coloro che avrebbero voluto probabilmente controllare il partito in modo autoreferenziale e con una gestione quasi familiare. Ma non ci sono riusciti”. Il documento sottoscritto, secondo Triolo, “è peraltro anomalo, a partire dai firmatari, alcuni dei quali hanno aderito alla Lega da pochi giorni o addirittura nemmeno iscritti.

Per tacere per carità di patria – ancora Triolo – riguardo al consigliere di Giuliana presentato come consigliere di Chiusa Sclafani, cosa che la dice lunga sulla valenza di chi ha preparato e diffuso questo documento. Appare chiaro che dietro questo documento pretestuoso c’è un tentativo, che va al di là dei firmatari stessi, da parte di qualcuno di contestare una gestione politica della Lega in Sicilia che non ammette compromessi e non avalla l’autoreferenzialità di alcuni personaggi locali che vorrebbero gestire il partito con le stesse logiche familiari che attribuiscono ad altri”. Per il commissario provinciale del Carroccio “Questi sono obiettivi e comportamenti del tutto contrari alla linea della Lega di Matteo Salvini. Nei prossimi giorni – conclude – verificheremo la situazione con il commissario regionale Candiani e non esiteremo a prendere i necessari provvedimenti nei confronti di coloro che hanno veramente firmato e diffuso alla stampa un documento mendace che vuole danneggiare la Lega”.

 


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