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La Russa alla festa di FdI: “So quali sono i miei doveri” VIDEO

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03 Dicembre 2022, 16:33

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CATANIA. Scherzoso, ma desideroso di difendere i motivi che lo hanno portato a partecipare alla festa regionale dei Fratelli d’Italia, partito che ha fondato dieci anni fa con Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Parla Ignazio La Russa, presidente del Senato: ”Violante veniva alle feste tricolore, Schifani addirittura faceva i pranzi, Fini Casini e Bertinotti erano capi di partito”, chiarisce rispondendo alle polemiche esplose in questi giorni sulla stampa. “Io so benissimo quali sono i miei obblighi e doveri, molto più di qualcuno del passato, per cui so quando una cosa si può fare e quando no”, rilancia. “Che il presidente del Senato risponda ad inviti come questo – aggiunge – è nella tradizione e nella normalità. Il resto è pura strumentalità”.

Intervenendo a Catania, La Russa ha difeso inoltre i contenuti della legge di Bilancio varata dal governo. “Le critiche di Confindustria? Beh, ricordo che non ci sia stata una sola manovra che Confindustria non abbia criticato. E meno male, aggiungo io, perché siamo stati criticati sia dal capo di Confindustria che dal capo dei sindacati e questo vuol dire che siamo nel giusto”, ha detto.

“Non siamo al servizio di nessuno –  ha poi aggiunto –  se non del popolo italiano e questo vuol dire equilibrio. È passato un mese e due terzi dei soldi della manovra dovevano andare a contrastare il problema energetico, quindi abbiamo dovuto rinviare altre cose”.

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La Russa parla da uomo delle istituzioni, ma anche da uomo con un forte dna politico. “Siamo un partito al quale teniamo molto e abbiamo una leader che è figlia delle nostre idee. Se Renzi va a comandare il partito ex comunista e Salvini va a formare un partito nazionale che fischiava l’inno nazionale, noi abbiamo una leader figlia delle nostre idee e sono idee chiare, uno zoccolo duro fatto di cuore che non morirà”.

Il presidente del Senato non dimentica di essere siciliano e rilancio sull’opera che potrebbe cambiare il volto dell’Isola. ”Il Ponte di Messina? Io ci credo. Stavolta, se governiamo cinque anni, lo faremo davvero…”. . “Diceva mio padre – ha aggiunto La Russa – che suo padre, che era nato nell’Ottocento, gli diceva che da ragazzo già si parlava del Ponte sullo Stretto. La Sicilia non più isola ma legata stabilmente al resto d’Italia significa che è giunto il momento di badare di più alla nostra isola e cominciare una rimonta”.

Spazio anche al calcio e alle preoccupazioni per le turbolenze che hanno colpito il club della Continassa.  “Non parliamo della Juventus. Stavolta bisogna che si capisca che è solo la punta dell’iceberg di un problema serio che tutti devono porsi e quindi per la prima volta non mi accanisco con la Juventus. Applauso degli juventini in sala per favore…”

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03 Dicembre 2022, 16:33

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