02 Luglio 2014, 18:37
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CATANIA. E’ ufficiale: la Società Aeroportuale di Catania sbarca in Borsa. I privati interessati all’acquisizione delle quotazioni potranno presto investire sull’infrastruttura aeroportuale di Fontanarossa. L’annuncio è arrivato quest’oggi nel corso della conferenza stampa in cui, l’amministratore delegato Sac, Gaetano Mancini e Salvatore Bonura presidente Sac, hanno illustrato il bilancio 2013 unitamente alla presentazione delle linee strategiche in serbo dalla società per lo sviluppo dello scalo etneo. E l’importante decisione di quotare in borsa l’aeroporto è stata deliberata all’unanimità dall’assemblea dei soci della Sac, e c’è da giurarci aprirà nuovi scenari, avviando in seconda battuta un probabile percorso di privatizzazione del capitale, così come caldeggiato dai vertici. “Proprio a partire – hanno spiegato Bonura e Mancini – dai positivi risultati di bilancio e dalle consistenti prospettive di crescita e dall’opportunità di aprire al capitale privato che il cda ha preso tale decisione”.
E la scelta di intraprendere un percorso di quotazione nella Borsa di Milano, come spiegato, presenterebbe dei vantaggi significativi in termini economici perché consentirebbe alla società di conferirle il ruolo di soggetto economico attivo nel territorio e di principale player nel settore del mercato dell’aviazione nazionale. Non solo: “ Innanzitutto – ha spiegato Bonura – tale scelta migliorerà l’assetto aziendale e finanziario, migliorerà il management e permetterà poi di usufruire di benefici fiscali non indifferenti”. E l’eventualità, che a seguito della collocazione in borsa della società investitori privati possano assumere il controllo di consistenti quotazioni, in cambio dell’emissione di capitali è un fatto che non preoccuperebbe i vertici, ma al contrario, “Non perderemo assolutamente – ha precisato Bonura – il controllo della società. I soci sono tranquilli su questo. L’ingresso nel mercato borsistico ci agevolerà nel reperire nuovi canali di finanziamento per sostenere i progetti di sviluppo che la Sac ha in cantiere. Questo è un momento in cui nel mondo girano tantissimi soldi – ha continuato – e c’è un interesse ad investire nelle infrastrutture aeroportuali. Pisa e Bologna hanno deciso di avviare lo stesso percorso, dunque noi riteniamo che tale scelta sia la migliore risposta alla necessaria capitalizzazione in vista degli investimenti futuri per far compiere – ha concluso – alla società un salto di qualità”.
E se cedere il controllo della maggioranza e cosa mettere in vendita è ancora tutto da stabilire. Coinvolto nell’operazione finanziaria sarà infatti un advisor, non ancora selezionato, che accompagnerà la società nei successivi passi verso l’ingresso nel mercato borsistico. La scelta di quest’ultimo si esplicherà a breve tramite l’indizione di un bando pubblico ad hoc. Comunque occorrerà aspettare ancora circa otto mesi prima che la quotazione avvenga. E l’amministratore delegato Mancini, dal canto suo, appoggia pienamente la decisione sottolineando come l’ingresso nel mercato borsistico, tra le varie cose, sgombererà il campo da voci circa le presunte attività poco limpide della Sac. “ La logica borsistica – ha affermato Mancini – coincide con quelli della trasparenza, ogni operazione dunque sarà pubblica e porrà fine, finalmente, ai gossip sulle nostre attività”.
Tutte le attività della società finiranno, dunque, sotto la lente d’ingrandimento del mercato finanziario. Per quotarsi in borsa la società, infatti, dovrà soddisfare i requisiti stabiliti dalla Consob, quali generare ricavi utili e pubblicare i relativi esercizi di bilancio. Tutti requisiti di cui la Sac è in possesso. Il bilancio 2013 infatti registra dati lusinghieri e un outlook positivo. AL 31 dicembre 2013 la società, corrisposto le dovute imposte, ha chiuso con un utile netto pari a 1,514 milioni di euro. Un dato in crescita rispetto all’anno precedente, che registra un incremento del 16% , pari a 57,591 milioni di euro. Il margine operativo lordo e il risultato operativo sono cresciuti rispettivamente del 43% attestandosi a 19,704 milioni di euro, e del 163% pari a 11,571 milioni di euro. Un trend positivo favorito dalle efficaci politiche messe in atto dalla società. “I risultati registrati – ha detto ancora Mancini – costituiscono lo sblocco naturale degli interventi gestionali messi in atto in questi anni, che hanno permesso l’incremento del traffico, l’entrata in vigore delle nuove tariffe e la riduzione dei costi operativi (circa 8 milioni annui di risparmi). Esiti che consolidano la posizione economica della Sac e confermano le sue particolari caratteristiche e potenzialità, dandole la possibilità di guardare – hanno concluso – alle prospettive future da una posizione di forza ulteriore”.
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02 Luglio 2014, 18:37