27 Gennaio 2024, 07:04
2 min di lettura
PALERMO – La voce circola nei corridoi di Palazzo dei Normanni ma il diretto interessato la smentisce subito: “Nessuna trattativa con la Lega, ho un passato nel Movimento sociale italiano e una storia che parla chiaro”. Giuseppe Bica, ex sindaco di Custonaci e volto conosciuto della destra in provincia di Trapani, tiene subito a smentire le indiscrezioni che lo vorrebbero in trattativa con la Lega per passare al Carroccio qualora il suo ricorso contro Nicola Catania, ex primo cittadino di Partanna eletto tra i meloniani alle ultime Regionali, dovesse andare a segno.
È il tema della salva-ineleggibili, fissata in calendario all’Ars, che continua a creare forti attriti tra i partiti di maggioranza ora rischia di creare malumori anche tra le mura di Fratelli d’Italia. Bica smentisce contatti con alcuni esponenti della Lega (soprattutto con l’ala vicina al vice presidente della Regione Luca Sammartino) e nega un eventuale transito nel Carroccio in caso di sentenza a lui favorevole. Più fonti, intanto, riferiscono di rapporti sempre più tesi tra i deputati salviniani vicini a Sammartino, che con la Dc rappresenta il fronte anti salva-ineleggibili, e Fratelli d’Italia. Ad infastidire i meloniani la tela tessuta dal vice presidente della Regione nel caso che vede protagonista Dario Daidone. Anche il presidente della commissione Bilancio è alle prese con una causa per ineleggibilità perpetrata da Carmelo Nicotra, primo dei non eletti nel collegio provinciale di Catania per FdI e in procinto di trasferirsi armi e bagagli nella Lega.
Bica, però, assicura che la sua storia è ben diversa e che “nessun contatto” c’è stato con la Lega. Durissimo, però, l’ex sindaco di Custonaci, con il gruppo parlamentare FdI che spinge per la salva-ineleggibili (“Dobbiamo insistere per una norma che fa chiarezza”, ha affermato il capogruppo Giorgio Assenza a LiveSicilia). “Non posso dire che il loro sia un atteggiamento corretto nei miei confronti – dice -. Non è una questione politica ma tecnico-giuridica. La politica qui dovrebbe fare un passo indietro. Considero questo ddl il frutto di una maniera scorretta di procedere imperniata di atteggiamento sprezzante”. Poi l’affondo: “Questa è una legge ad personam che per poco non spaccava la maggioranza e che non guarda agli uomini e alla loro storia“. Secondo Bica “se esistono delle regole qualcuno deve farle rispettare, altrimenti – aggiunge – il gruppo FdI si prenda la responsabilità di proporre una legge che tolga tutte le regole e consenta a tutti, anche ai sindaci delle grandi città e ai direttori generali delle Asp di candidarsi. Quella norma – conclude Bica – fa acqua da tutte le parti e non fa bene a un partito come FdI che guida l’Italia”.
Pubblicato il
27 Gennaio 2024, 07:04