La salvezza del Palermo |miracolo della matematica

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30 Gennaio 2017, 13:38

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PALERMO – “Ci crederemo finché la matematica non ci condanna”. Il mantra al quale l’orecchio del tifoso di qualsiasi squadra affida tutte le proprie speranze legate a un obiettivo sportivo a Palermo fa sorridere un po’. Ma il sale del calcio sta proprio nell’imprevedibilità e nel cambiamento delle prospettive da una giornata di campionato all’altra. Una settimana fa, prima dell’impossibile, inatteso e persino recriminato pareggio strappato al Napoli (terza forza del campionato) da un Palermo in versione Fort Knox il destino dei rosanero sembrava segnato. Quarto cambio di allenatore della stagione, ennesima voragine scavata tra Zamparini e la città e all’orizzonte una enorme B dalla quale ripartire come se non contasse per nulla il fatto di essere ancora agli albori del girone di ritorno.

Dopo la trasferta del San Paolo, finita con un bottino di un punto che vale oro dal punto di vista del morale della truppa di Diego Lopez, ma che aritmeticamente rappresenta un brodino, magicamente la speranza è gli appelli alla famosa “matematica che non ci condanna” si sprecano in tutti i bar che come ogni lunedì sono monopolizzati dai commenti degli appassionati di calcio. Ma quanto contano i numeri in una situazione che vede il Palermo a dieci punti dalla quartultima posizione che vale la permanenza in serie A e che all’indomani del punticino che ha scaldato i cuori rosanero ha ceduto Quaison che nelle ultime gare è stato uno dei più brillanti attori rosanero?

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La risposta sta tutta nelle intenzioni di quel Maurizio Zamparini che sembra divertirsi a mettere il suo club nei guai. La matematica è dalla parte delle speranze rosanero, ma i numeri avrebberop bisogno di essere supportati da scelte dirigenziali che pongano il tecnico di turno e la squadra nelle condizioni di alimentare la speranza che i gelidi numeri danno ancora al Palermo. Con un mercato invernale fatto sin qui solo di cessioni (a parte l’arrivo due sconosciuti come Sunjc e Silva non trattati dal nuovo ds Salerno) e a pochi giorni dalla chiusura delle trattative a Diego Lopez non resta che affidarsi alla buona volontà messa in campo dai suoi uomini al San Paolo e sperare che il Barbera torni a essere un campo ostico per tutti come da tradizione per giocarsi il tutto per tutto all’ultimo atto al Barbera contro l’Empoli al momento quartultimo e distante dieci lunghezze. Da qui alla partita di fine stagione che può valere la permanenza in serie A sul filo di lana come accaduto lo scorso anno il Palermo dovrà cercare di vincere le sfide contro dirette concorrenti e squadre che non hanno obiettivi in campionato per raggranellare quella dotazione di punti utili a dare un senso alla partita contro i toscani.

Si comincia già dai prossimi due impegni casalinghi in cui i rosa sono chiamati a vincere contro Crotone e Atalanta. Con queste due vittorie si ridarebbe un senso alla matematica che tiene in vita le speranze del Palermo e la sua stessa stagione. Ci sono sedici giornate al termine del campionato, 48 punti in palio per sognare nella realizzazione di un miracolo sportivo che ha bisogno, però, di essere sostenuto da tutte le parti in causa.

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30 Gennaio 2017, 13:38

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