“Il miglior medico? L’aereo” | Ma il deficit è diminuito

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30 Giugno 2011, 11:28

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Prima alimentava una voragine nei conti della Regione. Ora la sanità siciliana, pur costando molto, sembra avviata verso un percorso virtuoso di risparmi e di riduzione dei disavanzi. Tutto questo, riconosce la Corte dei conti nel giudizio di parifica del rendiconto della Regione per il 2010, è anche il frutto di un'”efficacia della politica di contenimento dei costi”. La valutazione della magistratura contabile coincide su questo punto con il merito rivendicato dal presidente Raffaele Lombardo: la Sicilia è la regione che può vantare uno dei risultati migliori. Il deficit si è fermato a 127 milioni e 829 mila euro. Era di oltre 259 milioni nel 2009. Il deficit è dunque diminuito del 51 per cento, il doppio del dato nazionale. “Viene riconosciuto, oltre al contenimento della spesa, anche un miglioramento degli indici di qualità” commenta l’assessore alla sanità Massimo Russo. “Meglio di così non si può fare se non a rischio di intaccare servizi fondamentali” aggiunge il presidente Raffaele Lombardo.

Di risultati positivi parla anche il procuratore generale Giovanni Coppola che segnala comunque la permanenza di varie criticità. In primo luogo il fatto che, nonostante i tagli e la buona volontà, la sanità siciliana costa un milione all’ora. E la qualità dei servizi non viene adeguatamente apprezzata dai cittadini che continuano a recarsi fuori per le cure più complesse. Tanto che Coppola rievoca un vecchio detto secondo cui “l’aereo è per molti siciliani la terapia migliore e più efficace”. Poi c’é la spesa farmaceutica che incide per un miliardo e 52 milioni ed è tornata a crescere, sia pure entro limiti fisiologici: più 1,9 per cento. E dire che la Regione ha rivisto le procedure per diminuire il costo di alcuni farmaci. E infine il punto dolente delle strutture convenzionate. In buona parte è un’eredità del passato. Anche in questo caso ci sono stati tagli ma ne restano 1.646 e assorbono circa un miliardo e 96 milioni. Solo per fare un raffronto, il procuratore generale ricorda che le cliniche convenzionate in Piemonte sono appena 144. Dove sta allora il problema? Nella gestione si legge tra le righe della relazione della Corte dei conti. Le perdite maggiori sono concentrate su tre aziende: l’Asp di Messina (21 per cento), l’Asp di Catania (14 per cento) e ospedale Civico di Palermo (17 cento). I più virtuosi sono invece gli ospedali Cervello e Villa Sofia di Palermo e Papardo e Piemonte di Messina. Il quadro della sanità siciliana resta dunque pesante ma il risanamento dei conti è un obiettivo vicino. Ora lo ammettono anche i giudici della Corte dei conti. Fonte ANSA

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(nella foto l’assessore alla Salute, Massimo Russo)

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30 Giugno 2011, 11:28

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