La scampagnata finisce in rissa | operaio Amia accoltella l’amico

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02 Maggio 2013, 12:28

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PALERMO – Dal braccio di ferro alle coltellate: la scampagnata del Primo maggio è finita in rissa a Baida, a pochi chilometri da Palermo. Due conoscenti, Carlo Graziano – mediatore immobiliare – e Giuseppe Burgio, operaio dell’Amia, si erano sfidati a braccio di ferro all’interno di una fabbrica di scarpe dove avevano fatto una scampagnata. Graziano, che aveva perso la gara, si è presentato in serata a casa di Burgio armato di un bastone.

L’uomo prima di aprire ha preso un lungo coltello con il quale ha colpito più volte Graziano, che secondo il suo racconto era tornato a casa, lasciando sul posto il resto della sua famiglia, per evitare il peggio. Ma la discussione è in realtà sfociata nel sangue: quattro i fendenti con i quali ha colpito l’amico, tra l’addome e la gamba. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Villa Sofia, mentre il dipendente dell’Amia è finito in manette.

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Quest’ultimo, infatti, quando sono arrivati i carabinieri, si trovava affacciato al balcone del sesto piano del palazzo in cui è avvenuto il tentato omicidio. In stato d’ebbrezza, ha ammesso di avere accoltellato l’amico dopo una discussione, e di avere reagito dopo essere stato colpito al volto. I militari dell’Arma avevano nel frattempo trovato Graziano a terra, sull’asfalto: i parenti hanno confermato che la lite violenta era nata in seguito al gioco, ma che non avrebbero mai immaginato potesse degenerare fino a quel punto. Le gravissime ferite all’addome e alla gamba erano sanguinanti. L’accusa per l’operaio Amia è di tentato omicidio.

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02 Maggio 2013, 12:28

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