27 Giugno 2013, 10:16
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MARSALA – Il primo settembre del 2004 la piccola Denise Pipitone scompare mentre sta giocando davanti casa, in via Giovanni La Bruna, a Mazara del Vallo. Scattano immediatamente le ricerche. La città e le campagne circostanti vengono passate al setaccio ma della bambina non viene trovata alcuna traccia. Piera Maggio, madre della piccola Denise, sentita dagli investigatori, rivela che la bambina non è figlia del marito. E’ nata da una relazione extraconiugale con un altro uomo, Piero Pulizzi, sposato e padre di due figlie. La donna riferisce di essere perseguitata da alcuni anni da Anna Corona, ex moglie dell’amante, e da una delle due figli della coppia, Jessica Pulizzi.
“Quando ero cù Alice a casa c’ha purtai”. Così dice Jessica Pulizzi alla madre Anna Corona, che le chiede se è coinvolta nel rapimento, nel corso di una conversazione intercetta dalla polizia l’11 settembre del 2004 presso il commissariato di Mazara del Vallo. Secondo i pubblici ministeri Francesca Rago e Sabrina Carmazzi è un chiaro riferimento alla piccola Denise. Il 18 ottobre del 2004, Felice Grieco, una guardia giurata in servizio presso un istituto bancario nel centro di Milano, segnala alla polizia la presenza di una bambina nomade somigliante a Denise Pipitone. La piccola, che è insieme con una donna ed altri bambini, s’allontana prima dell’arrivo degli agenti. Non è stato mai accertato se si trattasse realmente della piccola Denise. Nel 2007 Giuseppe D’Assaro, ex marito di Rosalba Pulizzi, condannato all’ergastolo per omicidio, rivela che la piccola Denise è morta a seguito di un malore. L’uomo riferisce di essersi disfatto del corpo gettandolo in mare. D’Assaro chiamato a deporre nell’ambito del processo a carico di Jessica Pulizzi ritratterà tutto.
Nel mese di gennaio del 2010 la Procura della Repubblica di Marsala chiede il rinvio a giudizio di Jessica Pulizzi per sequestro di minore. Secondo gli inquirenti, la giovane ha rapito la piccola Denise per vendetta nei confronti dell’amante del padre. Nel mese di gennaio del 2013 la Procura della Repubblica di Marsala chiede l’archiviazione della posizione di Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, indagata nell’ambito di un secondo filone d’indagine. Per i pubblici ministeri non c’è alcuna prova del coinvogimento della donna nel rapimento. Gli avvocati Giacomo Frazzitta, Luisa Calamia e Vito Perricone, legali di parte civile, si oppongo. Il giudice non s’è ancora pronunciato. Il 19 febbraio del 2013 Jessica Pulizzi parla per la prima volta. Sentita dai giudici nell’ambito del processo che la vede imputata, nega ogni coinvolgimento nel rapimento della piccola Denise.
Nel mese di marzo del 2013 Battista Della Chiave, sordomuto di settantaquattro anni di Mazara del Vallo, rivela di avere visto la piccola Denise Pipitone, poco dopo il rapimento, all’interno di un magazzino. Il nipote, Giuseppe, viene indagato per concorso in sequestro di persona. L’anziano, sentito dal giudice per le indagini preliminari nell’ambito di un incidente probatorio, si avvale della facoltà di non rispondere. Il 17 giugno i pubblici ministeri Francesca Rago e Sabrina Carmazzi chiedono la condanna di Jessica Pulizzi a quindici anni di reclusione per sequestro di minore e dell’ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, chiamato a rispondere di false dichiarazioni, a cinque anni e sei mesi.
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27 Giugno 2013, 10:16